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Rincari di Natale, brutta sorpresa sugli scaffali: stangata per questi prodotti

NAZIONALE – Stiamo per entrare nel vivo del periodo natalizio e le famiglie si preparano ad acquistare i classici prodotti di Natale. Quest’anno però sugli scaffali del supermercato troveranno una brutta sorpresa. I prodotti dolciari sono quelli che hanno subito il più alto rincaro. Panettoni, pandori ma sopratutto il torrone, che a causa del rincaro del cacao, quest’anno è venduto a prezzi molto elevati.

A lanciare l’allarme il Codacons, associazione per la tutela dei consumatori. “Per pandori e panettoni industriali classici il prezzo medio nelle principali catene commerciali varia tra i 5 e i 7 euro, che sale fino a 14 euro per i prodotti di alta gamma; per quelli a marchio del supermercato i listini oscillano tra i 3,50 e i 5 euro. Decisamente più cari i panettoni artigianali, con prezzi medi che si aggirano sui 30-35 euro, ma che arrivano anche a 60 euro se firmati da laboratori e chef famosi. Rispetto allo scorso anno pandori e panettoni industriali segnano un aumento del 4 per cento, ma il discorso cambia se si analizzano i prezzi dei dolci natalizi al cioccolato”. 

I rincari più alti ci verificano in quei prodotti dove è presente il cacao. “Se per pandori e panettoni nella loro variante al cioccolato (glassati, con creme al cacao, eccetera) gli aumenti sono in media il 12,5 per cento, il primato dei rincari spetta quest’anno ai classici torroni al cioccolato, con i listini delle principali marche che risultano in crescita del 30 per cento rispetto allo scorso anno, con punte in alcune catene commerciali del +53 per cento“.

Il cacao nel 2024 ha subito rincari record sui mercati internazionali. L’aumento dei prezzi è dovuto in gran parte alla crisi che la filiera della materia prima sta vivendo. Paesi dell’Africa occidentale quali Costa d’Avorio, Ghana, Camerun e Nigeria producono circa il 75 per cento del cacao a livello mondiale. Gli eventi climatici sfavorevoli e in particolare la siccità che si sono registrati in queste zone negli ultimi anni hanno messo a dura prova le piantagioni, quasi tutte estensive, provocando un drastico calo della produzione.