Skip to main content

Imprenditori convocati dal nipote del boss, verdetto ‘chiuso’ dopo mossa a sorpresa

 

CASAL DI PRINCIPE. Si chiude la vicenda giudiziaria di Nicola Schiavone detto o’ Russ è il nipote del boss dei Casalesi Francesco Schiavone Sandokan. E’ il figlio di Luigi Schiavone e la famiglia è originaria di via Genova.

Lui e Ucciero vennero accusati, insieme ad altri indagati, nell’ambito del blitz della Dia, di associazione di tipo mafioso, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed autoriciclaggio, questi ultimi aggravati dalla finalità e modalità mafiose.  Schiavone non ha presentato ricorso in Appello contro la condanna di primo grado che diventa così definitiva, con però lo sconto di un sesto della pena. Rimediando sei anni in primo grado, passa così a cinque anni di reclusione.

Le accuse

Schiavone, a seguito della scarcerazione, “convocava” vari imprenditori considerati tutti, a vario titolo, soggetti che beneficiavano di un accordo economico criminale con il clan, ottenendo forniture di materiali edili o esecuzione di appalti pubblici, oppure soggetti che avevano usufruito di somme di denaro consegnate in passato e delle quali richiedeva la restituzione. Inoltre, le attività investigative hanno consentito di accertare la riconducibilità in capo all’indagato di una società attiva nel settore degli appalti pubblici che egli aveva fittiziamente intestato ad un prestanome pure colpito dalla misura cautelare.

La società costituita si occupava di lavori edili con la pubblica amministrazione mediante contratti di avvalimento non avendo attestazioni SOA, essendo l’azienda di nuova costituzione.

L’arresto

Arrestato nel 2022 su ordine dell’ufficio del gip partenopeo con le accuse di aver aderito al clan dei casalesi, di trasferimento fraudolento di beni e di riciclaggio. L’inchiesta, coordinata dal pm Graziella Arlomede ha consentito di accettare anche la riconducibilità di Schiavone ad una società fittizia intestata ad Alessandro Ucciero, la Vonax.