NAZIONALE – Siglata presso la sede dell’Aran l’ipotesi di rinnovo del contratto collettivo di lavoro per il comparto delle funzioni centrali, che coinvolge il personale degli organi dello Stato, Ministeri e Agenzie con funzioni tecnico-operative. Tra le novità principali, un aumento medio di oltre 160 euro lordi al mese per i dipendenti e l’introduzione sperimentale della settimana lavorativa corta di 4 giorni, suddividendo le 36 ore settimanali.
L’intesa è stata sottoscritta da Cisl Fp, Flp e altre organizzazioni sindacali, raggiungendo il 54% dei voti. “Abbiamo firmato convintamente l’ipotesi di CCNL del comparto delle funzioni centrali”, ha dichiarato Maurizio Petriccioli, segretario generale della Cisl Fp. “L’aumento del 5,78% comporta un incremento medio di oltre 160 euro lordi al mese, con miglioramenti anche sugli stipendi tabellari di operatori, assistenti, funzionari e alte professionalità. È una boccata d’ossigeno per molti lavoratori in difficoltà per affrontare il caro vita”.
Fp Cgil e Uil Pa non hanno firmato. “Il Governo e Aran scelgono oggi la via della rottura, interrompendo una trattativa ancora aperta, che avrebbe potuto migliorare un testo insufficiente per le esigenze dei lavoratori”, commentano i segretari generali Serena Sorrentino e Sandro Colombi.