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Appalti e favori, 5 ai domiciliari: così funzionava il cartello con le ditte

Caserta/San Nicola la Strada. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 9 persone (5 agli arresti domiciliari e 4 all’obbligo di presentazione alla p.g.), ovvero imprenditori del verde pubblico e pubblici ufficiali dei Comuni di Caserta e San Nicola La Strada (il Dirigente del Settore Programmazione Urbanistica e Lavori Pubblici per il Comune di Caserta e il Responsabile dell’Area Tecnica per il Comune di San Nicola La Strada), ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di “associazione per delinquere”, ” falso in atti pubblici” e ” turbata libertà degli incanti” Il provvedimento cautelare riflette gli esiti di un’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, riguardante la Pubblica Amministrazione e, in particolare, l’affidamento di lavori a gestione diretta dei Comuni di Caserta e San Nicola la Strada.

Le investigazioni hanno consentito di far emergere – nella fase delle indagini preliminari – un quadro associativo secondo il quale gli indagati avrebbero creato un “accordo-cartello” di imprese che, con la correità di pubblici ufficiali dei due Comuni, avrebbero alterato o turbato il normale e lecito andamento delle aggiudicazioni di lavori pubblici – prettamente per la cura del verde, in entrambi i Comuni – per un importo complessivo stimato in oltre 500 mila euro.

È stato disvelato un vero e proprio fraudolento “sistema gare”, consistente nella scelta “ad hoc” delle ditte da invitare (tutte facenti parte del “cartello”) – con la classica tecnica dell’invito a partecipare rivolto a consapevoli ditte “spalla” – ciascuna già consapevole del proprio “turno” di aggiudicazione, in base al quale, pertanto, nelle procedure per le quali non erano interessate omettevano di presentare l’offerta, oppure la presentavano con minore ribasso, così da risultare economicamente svantaggiosa rispetto a quella che, preordinatamente, si era deciso doveva aggiudicarsi la gara.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata anche a seguito del vaglio degli interrogatori preventivi degli indagati medesimi.

Franco Biondi è ai domiciliari, il fratello è stato colpito da obbligo.