Capodrise/Marcianise/Portico di Caserta. Da una decina di giorni è tornato a comunicare con i propri cari e con il legale e lo studio che lo sta assistendo, dopo quella terribile caduta da 6/7 metri d’altezza mentre stava dipingendo una villa.
Stiamo parlando del portichese Giulio D’Addio, 42enne padre di famiglia, ricoverato all’ospedale di Caserta dallo scorso 16 settembre e ne avrà ancora per tanti e tanti mesi, per via delle fratture multiple riportate su tutto il corpo.
Una notizia che questa testata riportò per prima (leggi qui) e di cui siamo stati quasi testimoni, perché mezz’ora prima che cascasse Giulio lo avevamo visto su quella scala dipingere la parte più alta della villa, e ci avevamo anche scambiato un saluto al volo. Un ragazzo conosciuto per essere una delle voci della festa di Sant’Antuono a Macerata e a Portico.
Chiaramente c’è un’indagine in corso, oggi Giulio è seguito dal punto di vista umano, tecnico e legale dallo studio di consulenza dell’ingegnere Raffaele Argenziano di Macerata, in collaborazione con lo studio legale dell’avvocato Biagio Trapani di Santa Maria Capua Vetere.
Come avevamo riportato allora mancavano le più elementari norme di sicurezza, come accertato dagli ispettori del lavoro nel cantiere di via Cimmino a Capodrise, dove si stava costruendo una villa per un oculista della zona, da quel giorno è tutto fermo.
A lavorare le ditte di due imprenditori della zona di Marcianise, uno dei quali è anche consigliere comunale del comprensorio.
“Giulio – fa sapere chi lo assiste – stava tinteggiando la facciata su uno scaletto, non a norma, privo di appoggi e protezioni poggiato su una delle balconate prive di ogni protezione, è precipitato dal terzo piano rischiando di perdere la vita e tutt’ora si trova in condizioni gravi ricoverato all’Ospedale di Caserta reparto Ortopedia.
Il giorno dopo, una delle ditte, lo ha assunto come manovale, senza alcuna visita medica e formazione e ad oggi non hanno ancora versato un centesimo di malattia.
L’altra ditta ha addirittura negato di conoscerlo”.
Oggi lo studio di Argenziano e quello legale stanno aiutando Giulio, padre con 3 figli a carico e una moglie che non lavora, ad andare avanti.
Quelli della ditta e questi della villa, a dire dei rappresentanti del 42enne, non sono andati nemmeno a trovarlo per sincerarsi delle sue condizioni, non si sono fatti mai vivi.
“Non solo questo – continuano – ma si sono comportati in modo strano anche quando sono arrivati gli ispettori del lavoro, hanno spostato lo scaletto e compiuto una serie di atti non proprio consoni”.
Giulio è sicuramente caduto da quello scaletto ma si trovava nel punto che abbiamo indicato con una freccia: lo abbiamo visto…
Possibile mai che imprenditori così conosciuti e una famiglia così facoltosa non abbiano avuto il tatto di sincerarsi sulle condizioni in cui si trova.
Probabilmente rischia di non poter avere mai più la possibilità di lavorare nella sua vita. Oggi non possono mettere il piatto a tavola, perché i soldi, quei 50/60 euro al giorno li portava proprio Giulio.
Un gesto, un pensiero, ma che modi sono? C’è da restare basiti, abbiate la dignità di fare un passo avanti…
IN BOCCA AL LUPO GIULIO…
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