Caserta/Pignataro Maggiore. Pensava di godere dell’immunità penale in quanto membro del Comitato Europeo delle Regioni, l’assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell’Unione europea, il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, indagato per corruzione e oggi dimessosi, tanto che in una conversazione telefonica di circa un anno fa ascoltata dagli inquirenti, sapendo già di essere indagato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere – era stato informato dell’inchiesta dal cugino di un finanziere in servizio proprio alla Procura – introduce apposta il tema dell’immunità.
E’ l’interlocutore a informare Magliocca di aver recuperato il Regolamento interno del Comitato Europeo delle Regioni, da cui si evince, secondo Magliocca, che la sua immunità è assimilabile a quella di un parlamentare europeo, un’immunità “potenziata” addirittura rispetto a quella di un parlamentare nazionale.
Dopo averne ascoltato le parole, l’ufficio inquirente guidato dal Procuratore Pierpaolo Bruni si pone effettivamente il problema dell’immunità di Magliocca, e fa richiesta al Gip circa la validità della prosecuzione dell’attività di intercettazione; il giudice per le indagini preliminari conclude però con provvedimento motivato del 30 novembre 2023 che Magliocca non gode di quest’immunità e autorizza quindi la Procura a proseguire con le intercettazioni.
Magliocca dunque sapeva da tempo, già prima delle perquisizioni effettuare ieri, dell’indagine a suo carico; lo aveva informato ad ottobre 2023 l’imprenditore indagato Mattia Parente, il cui cugino Giuseppe è un finanziere in servizio all’ufficio intercettazioni della Procura di Santa Maria Capua Vetere, e conosceva dunque dell’inchiesta sul presidente della Provincia. I due, con Magliocca, sono indagati per rivelazione di segreto d’ufficio. Mattia Parente ha ricevuto in cambio – è l’ipotesi d’accusa – tra il 2018 e il 2020 da Magliocca, in qualità di sindaco di Pignataro, diversi affidamenti, dalla fornitura di fiori ad Ognissanti alla pulizia degli uffici comunali e del cimitero.
Ecco dove l’ha saputo
Determinante per l’indagine anche il contributo del sindaco di Vitulazio Antonio Scialdone, nel cui ufficio Magliocca si presenta subito dopo aver appreso dai Parente dell’inchiesta a suo carico. Scialdone avverte i carabinieri, e annuncia che la sera avrebbe rivisto Magliocca a casa sua. Il dialogo tra i due sarà quindi intercettato, e nella circostanza Magliocca confessa di aver saputo da “fonte qualificatissima” dell’indagine, e da ciò emerge, secondo la Procura, la prova della fuga di notizie.