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Usura e clan, c’è la sentenza: stangata per lo storico padrino

 

MARCIANISE. Tre persone sono state condannate nell’ambito dell’inchiesta su usura e clan. Sono stati inflitti 10 anni al boss di reclusione Gennaro Buonanno, detto “o’ Gnucchino”. Si è salvato Michele Campomaggiore per il quale è stata emessa la sentenza di non luogo a procedere. Comminati 3 anni e 9 mesi a Raffaele Iuliano.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti realizzati dai finanzieri della Compagnia di Marcianise, sarebbero stati incassati assegni provento di usura per conto dei fratelli Buonanno; si tratta di una somma di 85mila euro che sarebbe poi stata riutilizzata dall’imprenditore per le proprie attività commerciali.

I finanzieri hanno anche sequestrato agli indagati, su ordine del Gip, la somma di 240mila euro. La vittima è un imprenditore di Marcianise cui i Buonanno avrebbero prestato soldi con tassi di interesse dal 120% al 130% annui. In particolare all’operatore economico sono stati fatti vari prestiti per un totale di 60mila euro, e in un solo anno ha restituito a titolo di interesse 30mila euro. Per l’accusa in un’occasione, tra novembre e dicembre del 2015, la vittima sarebbe stata costretta a salire in un’automobile e minacciata di morte dai Buonanno per farsi consegnare i soldi del prestito, oltre che un “regalo” di 2mila euro per il clan Belforte in occasione delle festività natalizie; fatto non concretizzatosi perché l’imprenditore si è opposto