Maddaloni. Lo scorso mese, all’Ospedale Saint Wojciech di Gdansk, Polonia, è stato eseguito un intervento chirurgico rivoluzionario che segna una svolta nel campo della chirurgia.
Il prof. Luigi Marano, chirurgo italiano, di origini casertane, e professore di chirurgia dell’Ateneo di Elblag, Polonia, ha effettuato un’operazione complessa sul giunto esofago-gastrico, combinando, per la prima volta, tre tecnologie avanzate: la chirurgia robotica con il robot daVinci, la stampa 3D e la realtà aumentata con le Hololens.
Il paziente, un giovane affetto da una ernia iatale gigante con volvolo gastrico intratoracico e brachiesofago, presentava una condizione molto rara in cui lo stomaco era completamente dislocato nel torace, in sede retrocardiaca, e ribaltato sul suo asse trasversale. A rendere la situazione ancora più complessa, l’esofago del paziente risultava notevolmente più corto del normale, una condizione che ha complicato ulteriormente il riposizionamento corretto dello stomaco e dell’esofago nella loro sede anatomica normale. Solitamente, questo tipo di intervento richiederebbe procedure molto invasive, come una toracotomia e una lunga incisione addominale, con un decorso post-operatorio difficile e prolungato.
Grazie all’approccio innovativo del prof. Marano e del suo team, l’intervento è stato eseguito con solo cinque piccole incisioni addominali, evitando le grandi aperture toraciche o addominali e riducendo i rischi per il paziente. Per la prima volta nella storia della chirurgia, sono state combinate tre tecnologie avanzate per affrontare una patologia di questa complessità a carico del distretto esofago-gastrico: robot daVinci, stampa 3D e realtà aumentata con Hololens.
Sebbene un intervento simile fosse stato condotto all’Università di Yale, negli Stati Uniti, utilizzando chirurgia robotica e stampa 3D, nessuno aveva mai integrato anche la realtà aumentata.
La chirurgia robotica con il robot daVinci ha offerto numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di operare con precisione millimetrica e una visione tridimensionale ad alta definizione. Gli strumenti robotici, estremamente manovrabili, hanno consentito di eseguire movimenti delicati anche in spazi ristretti come il torace, riducendo il rischio di danni ai tessuti circostanti. Il robot daVinci ha anche eliminato il tremore fisiologico del chirurgo, amplificando i gesti con estrema accuratezza, migliorando la sicurezza e riducendo i tempi di recupero del paziente.
La stampa 3D ha permesso la creazione di un modello anatomico esatto dell’area operata, fondamentale per pianificare in dettaglio l’intervento. Questo modello tridimensionale ha consentito all’équipe chirurgica di simulare l’intervento prima di entrare in sala operatoria, anticipando eventuali difficoltà e ottimizzando la strategia chirurgica.
Le Hololens, infine, hanno rappresentato un ulteriore salto tecnologico. Grazie alla realtà aumentata, i chirurghi hanno potuto visualizzare in tempo reale l’anatomia interna del paziente direttamente sul campo operatorio, sovrapponendo immagini virtuali tridimensionali alle strutture anatomiche reali. Questa tecnologia ha migliorato la precisione delle manovre chirurgiche e ha facilitato decisioni rapide e accurate durante l’intervento.
Il paziente, che aveva già subito numerosi interventi in passato, ha tratto grandi benefici da questo approccio pionieristico. Nonostante le difficoltà dovute alle cicatrici interne, l’uso combinato delle tre tecnologie ha permesso di evitare le tecniche chirurgiche tradizionalmente più invasive, permettendo una breve degenza ed un rapido ritorno alle normali attività quotidiane.
“Affrontare una patologia così complessa con questa combinazione tecnologica è stato un passo avanti straordinario”, ha commentato il prof. Marano. “Abbiamo evitato grandi incisioni, ridotto i rischi, incrementata la qualità della chirurgica, e migliorato i tempi di recupero del paziente.”
In questo successo, è stato fondamentale il contributo del team multidisciplinare dell’Ospedale Saint Wojciech, composto da gastroenterologi, radiologi, anestesisti e personale del blocco operatorio, che ha agito in maniera sinergica e collaborativa per garantire la buona riuscita dell’operazione. Il coordinamento tra le diverse competenze mediche ha permesso di affrontare efficacemente le complessità del caso, riducendo al minimo i rischi per il paziente e migliorando i risultati post-operatori.
Questo intervento non rappresenta solo un importante progresso per la chirurgia europea, ma è anche motivo di orgoglio per l’Italia, poiché è stato un chirurgo italiano (casertano) a guidare questa innovazione in Polonia. Il prof. Marano ha dimostrato come la competenza italiana sia riconosciuta a livello internazionale, portando lustro al nostro Paese ed al nostro territorio.
Con questo intervento all’avanguardia, l’Ospedale Saint Wojciech di Gdansk si conferma un centro di eccellenza, aprendo la strada a un futuro in cui tecnologie come la chirurgia robotica, la stampa 3D e la realtà aumentata rivoluzioneranno il trattamento delle patologie complesse, garantendo interventi meno invasivi e un recupero più rapido per i pazienti.