L’AGGIORNAMENTO
SESSA AURUNCA. Potrebbe essere armato Denis Costel Strauneanu, nato in Romania il 17.12.1996, detenuto presso la Casa di Reclusione di Carinola e scappato mentre si trovava presso l’ospedale di Sessa Aurunca per essere sottoposto a visita specialistica.
Si teme che sia armato e potrebbe essersi dotato di una pistola prima di scappare.
IL PRIMO LANCIO
SESSA AURUNCA. Un detenuto romeno di 28 anni è fuggito dall’ospedale di Sessa Aurunca, dove era stato condotto dalla polizia penitenziaria per una visita ambulatoriale. Si tratta di Denis Costel Strauneanu, nato in Romania il 17 dicembre 1996 e arrestato il 20 luglio del 2021 a Roma: era detenuto nel carcere di Carinola e era in ospedale per sottoporsi a una radiografia.
Pare sia fuggito da una finestra di un bagno dell’ospedale; sulle sue tracce si sono subito messe le forze dell’ordine, che stanno setacciando i dintorni del presidio sanitario e le aree limitrofe. L’evasione del 28enne non sorprende il sindacato della polizia penitenziaria Uspp, da sempre critico con le carenze di organico tra gli agenti, problema che si ripercuote su servizi fondamentali e rischiosi come il trasporto di detenuti dal carcere ad altri luoghi, come appunto gli ospedali o tribunali.
“Da tempo – dicono il presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti e il segretario campano Ciro Auricchio – denunciamo le condizioni di estrema difficoltà in cui opera il personale di polizia penitenziaria in tutta Italia, specialmente in Campania; più volte abbiamo rappresentato le difficoltà di operare in condizioni di sicurezza degli agenti addetti ai nuclei traduzione e piantonamento”.
“Difficoltà che – aggiungono i due sindacalisti – nonostante l’utilizzo di personale in servizio all’interno delle strutture penitenziarie, causano un continuo susseguirsi di attività in sotto organico tali da determinare anche episodi come quello appena accaduto nell’ospedale del Casertano”.
“Si rende necessario – secondo Moretti e Auricchio – un urgente intervento anche di verifica della corretta gestione da parte del vertice del Provveditorato alle carceri, che continua miopemente a non rispondere alle sollecitazioni che l’Uspp, insieme agli altri sindacati, sta avanzando in relazione alla messa in sicurezza del lavoro della polizia penitenziaria”.