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Tar stoppa l’inizio della stagione della caccia: nessun anticipo

 

CASERTA. Il Presidente del Tar Campania, con decreto pubblicato in data odierna, in accoglimento del ricorso proposto da WWF, LIPU, ENPA, LAV E LNDC ANIMAL PROTECTION, rappresentate dall’avv. Maurizio Balletta, ha sospeso l’anticipazione dell’apertura della caccia che era stata fissata dalla Giunta regionale a decorrere dal 1 settembre (Calendario Venatorio pubblicato in BURC n.55 del 05.08.2024 – riportiamo anche link del decreto del TAR Campania https://portali.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza?nodeRef=&schema=tar_na&nrg=202403949&nomeFile=202401552_06.html&subDir=Provvedimenti).

Per effetto del provvedimento di sospensione cautelare, circa 39.000 cacciatori campani dovranno astenersi dall’attività venatoria almeno fino alla terza domenica di settembre come previsto dalle normative vigenti.

Questo provvedimento giudiziario è molto importante per la tutela della fauna selvatica stremata dalle ondate di calore ancora in corso; troppo spesso ci si dimentica, evidentemente, che i piani faunistico-venatori non sono predisposti per favorire caccia e cacciatori, ma per gestire e tutelare la fauna selvatica.

E’ sconcertante che, ancora una volta l’Assessore Regionale all’Agricoltura – Nicola Caputo – abbia voluto far adottare alla giunta regionale un provvedimento illegittimo, contro la fauna selvatica per il solo diletto dei cacciatori.

E’ evidente come la Regione Campania stia sistematicamente favorendo le richieste delle associazioni venatorie, anche in contrasto con le sentenze dei tribunali e le raccomandazioni degli esperti.

Dispiace che il WWF e le altre associazioni ambientaliste si siano dovute rivolgere ancora una volta alla autorità giudiziaria per far affermare la legalità ambientale in ambito di attività venatoria. Dispiace che sia stato violato anche l’impegno politico assunto dinanzi al Consiglio regionale, in risposta al Question Time della consigliera Roberta Gaeta, di proporre un calendario conforme ai pareri tecnico scientifici di Ispra e del Comitato tecnico Faunistico Venatorio Nazionale.

Ricordiamo che tali decisioni della Regione producono un elevato costo ai cittadini, che devono pagare le spese legali indirette e le conseguenze delle politiche ambientali dannose.

E’ evidente che le scelte politiche della Regione, in materia di caccia, stanno mettendo a rischio la biodiversità e l’ambiente in generale tutelati negli art.9 e 41 della Costituzione Italiana.

Il WWF Italia invita il Presidente della Regione a intervenire e a porre fine a questa situazione, che considera dannosa per l’ambiente e per tutti i cittadini campani.