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Locale isolato per Ztl, Tar sospende dispositivo traffico

CASERTA. Il presidente della settima sezione del Tar della Campania ha sospeso la Ztl nelle storiche frazioni collinari di Caserta, ovvero alla Vaccheria e a San Leucio, accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dai titolari di un locale che era rimasto “isolato” a causa della zona a traffico limitato disposta dal Comune.

Una vicenda venuta a galla non appena era entrata in funzione la Ztl nei due quartieri borbonici, in corrispondenza della quale il Comune non aveva previsto parcheggi per permettere alle persone di raggiungere facilmente i locali della Vaccheria; tra questi c’era il locale “Malto Reale”, rimasto isolato e con i parcheggi più vicini posti a 1,5 km.

Così tanti clienti hanno deciso di non raggiungere il locale, danneggiandolo. La società proprietaria, Terra Felix, ha così presentato ricorso tramite i legali Luigi e Antonio Ricciardelli. Nel decreto che ha accolto la richiesta urgente, il presidente Michelangelo Maria Liguori spiega come “dagli atti emerge una situazione di estrema gravità ed urgenza” legata alla già avvenuta attivazione della nuova ztl “senza che tuttavia risulti adottato alcun accorgimento atto a salvaguardarne l’attività – eventualmente mediante previsione di deroghe per gli avventori, ovvero di “finestre orarie” sfalsate – posto che questa appare subire un esiziale pregiudizio in nessun modo nell’occasione valutato”.

Per Liguori, inoltre, gli obiettivi alla base della ztl sarebbero “quanto mai generici” e quindi, nel bilanciamento degli opposti interessi coinvolti, può ovviarsi con la sospensione dell’efficacia sia della doppia ordinanza del comandante della polizia locale – l’attivazione della ztl e istituzione dei posti auto destinati ai solo residenti – sia della delibera di giunta che ha stabilito l’istituzione della ztl”. La Ztl resterà sospesa fino al 12 settembre, quando è stata fissata l’udienza per la trattazione collegiale dell’istanza cautelare, o comunque fino a quando il Comune di Caserta non avrà preso “ulteriori opportuni provvedimenti, idonei a contemperare le esigenze pubbliche con l’esercizio dell’attività imprenditoriale della ricorrente (operando senza che quest’ultima sia del tutto sacrificata, e in contraddittorio con il titolare)”.