REGIONALE: Per delega del Procuratore della Repubblica si comunica che nel corso della mattina del 15 luglio 2024, i Carabinieri della Compagnia di Ischia hanno dato esecuzione al decreto di fermo di iniziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli nell’ambito di indagini condotte dalla IV Sezione Indagini “tutela delle fasce deboli della popolazione”, nei confronti di un 40enne cittadino russo, gravemente indiziato in ordine al reato di maltrattamenti nei confronti della compagna, con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di persona con problematicità psichiatriche e con crudeltà.
Pugni, schiaffi e minacce di morte
Il provvedimento trae origine a seguito del rinvenimento del cadavere di una ragazza ucraina 32enne, in una zona di campagna nel Comune di Barano d’Ischia, in un dirupo a pochi metri dalla roulotte in cui conviveva con il fermato.
Le indagini, hanno consentito di accertare che la persona sottoposta ad indagini maltrattava la convivente ripetutamente, aggredendola con pugni e schiaffi e minacciandola anche di morte e mediante l’utilizzo di armi quali un coltello, arrivando a provocarle bruciature in varie parti del corpo, con comportamenti molesti ed ossessivi, non permettendole di curarsi presso il Centro di Igiene Mentale presso il quale era in cura, cagionandole lesioni in più circostanze come documentato da referti medici acquisti in atti.
L’omissione di soccorso
Da ultimo, in data 13 luglio 2024, deliberatamente ometteva di prestarle soccorso nonostante avesse ricevuto più telefonate e messaggi disperati di aiuto dal momento che la giovane vittima era caduta in un dirupo adiacente ai luoghi ove convivevano, ed anzi si recava di notte presso il luogo in cui la donna era caduta e volutamente pur avendola vista ancora in vita non le prestava soccorso, lasciandola morire da sola in una lenta agonia.
Tali elementi, hanno portato la Procura della Repubblica di Napoli a ritenere l’indagato responsabile nel reato di maltrattamenti in famiglia aggravato dall’evento morte, disponendone il fermo e la traduzione in carcere presso la Casa Circondariale di Napoli “Poggioreale”.
Tale fermo in data odierna, a seguito dell’interrogatorio di convalida innanzi al Gip del Tribunale di Napoli, è stato oggetto di convalida con applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
Il provvedimento
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.