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Bonus Maroni, ad agosto il primo pagamento: ecco a chi spetta

Bonus Bollette

NAZIONALE – Si partirà il 2 agosto e si andrà avanti fino a novembre. Sono state rese note le date per il pagamento del cosiddetto Bonus Maroni, l’incentivo destinato a chi, nonostante l’aver raggiunto i requisiti dell’uscita anticipata dal lavoro con Quota 103, decide di continuare a lavorare. Vediamo come funziona e come richiederlo.

Chi quest’anno totalizza 62 anni e 41 di contributi, potrebbe uscire anticipatamente dal lavoro andando in pensione con Quota 103. Chi però decide di restare rinviando il pensionamento, ha diritto ad un bonus, appunto il Bonus Maroni. Si tratta di un esonero contributivo pari al 9,19%. Quindi meno contributi prelevati in busta paga e di conseguenza stipendio più elevato del 9,19%.

La norma era stata introdotta lo scorso anno insieme al prepensionamento per “convincere” più persone possibile a non usare lo scivolo per la pensione, a fronte del riconoscimento di una retribuzione più alta del 9,19%, pari cioè alla quota di contributi a carico del lavoratore.

Date

In base alla categoria del lavoro, ci sono varie date, comunicate dall’Inps, per ottenere il bonus. Eccolo:

  • 2 agosto 2024, per i lavoratori dipendenti di un datore di lavoro privato, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO
  • 1° settembre 2024, per i lavoratori dipendenti di un datore di lavoro privato, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO
  • 2 ottobre 2024, per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO
  • 1° novembre 2024, per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del D.lgs n. 165/2001, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO.

L’esonero non è automatico ma è necessario fare richiesta all’Inps chiedendo la rinuncia all’accredito contributivo. Si può chiedere una mano ai centro Caf.