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Prende il sole nudo sulla spiaggia e viene multato. Naturisti insorgono

Sessa Aurunca. Si spoglia sulla spiaggia di Baia Domizia e viene multato. Questo scatena la polemica.

A Baia Domizia non ci si può spogliare e se lo si fa, si incorre in una multa.

Un turista bolognese, ha pensato bene di prendere il sole in una porzione di spiaggia alla foce del Garigliano completamente nudo, per questo viene multato di 5mila euro. Multato in una zona frequentata da 30 anni da naturisti.

 

“Nei piccoli comuni purtroppo si torna di nuovo alla caccia alle streghe. Faremo ricorso. Si cerca ancora di attribuire l’articolo 726 del codice penale che punisce l’offesa alla morale e alla pubblica decenza, al naturismo. Eppure abbiamo avuto nel corso degli anni numerose sentenze della Cassazione che escludono l’applicabilità di tale articolo al naturismo poiché si tratta di un nudo filosofico e non pornografico.

Nonostante ciò, nei piccoli comuni come quello di Sessa Aurunca i naturisti vengono ancora multati con sanzioni salatissime come nel caso del nostro associato che era da solo su una intera spiaggia non legittimata ma frequentata per prassi da oltre 30 anni da naturisti. Se una spiaggia viene legittimata non si incorrono in spiacevoli situazioni come l’essere sanzionati solo perché si prende il sole in una forma diversa rispetto agli altri ho avanzato proposta al comune di Sessa Aurunca di legittimare quella spiaggia utilizzata per prassi dai naturisti, attendiamo ancora risposta. Ciò che davvero non si comprende è che il naturismo ha un indotto turistico fortissimo.

Se si pensa che ci sono 500.000 persone solo in Italia e 20 milioni in Europa e sono solo i censiti. Con multe che vanno dai 5000 ai 10000 euro si cerca di debellare un flusso turistico redditizio impiegando inutilmente le forze dell’ordine a sanzionare lì dove non ce n’è alcun motivo. E’ impensabile poi che l’unica spiaggia legittimata è a Marina di Camerota che è la spiaggia del Troncone. Lì abbiamo organizzato il primo trekking naturista.

Legittimare un’area significa quindi portare turismo e il naturismo ne offre un indotto fortissimo. Le spiagge legittimate sono sponsorizzate a livello nazionale e internazionale e questo è un’attrattiva per il naturista. Vietare un simile turismo per bigottismo ai nostri tempi è assurdo. C’è  ancora una sorta di persecuzione nei nostri confronti senza capire che il naturismo è una filosofia di vita  basata sul rispetto il rispetto per se stessi, il rispetto per gli altri e il rispetto per l’ambiente che ci circonda.

Mettersi a nudo non è solo togliersi le mutande, è un concetto introspettivo, profondo che ti fa essere un tutt’uno con la natura di cui abbiamo il massimo rispetto. Non ha nulla a che vedere con l’esibizionismo sessuale da cui prendiamo le distanze in maniera categorica. Nel naturismo non c’è nulla di pornografico, anzi è praticato da famiglie con bambini dove vige la regola del rispetto a tuttotondo”. Queste le parole di Francesco De Gennaro, presidente dell’Associazione Naturisti Italiani.

Dopo tale evento, altri naturisti hanno deciso di frequentare proprio quella spiaggia non solo come forma di protesta ma anche per dimostrare agli altri che il naturismo non è un concetto legato al sesso, ma è una cosa asessuale, intimistico e filosofico.