Sparanise. Oggi per i più scaramantici l’artista Sparanisana “Gelsomin a Ferrara” ha deciso di fare un super regalo. Un quadro dedicato alla buona sorte intitolato “Non è vero ma ci credo”.
L’opera dai vivacissimi colori che ritrae sullo sfondo Castel Dell’Ovo e in prima piano Pulcinella, la vivace maschera partenopea che incarna lo spirito della città di Napoli. Dall’etimo di “piccolo pulcino” è il simbolo intramontabile della cultura napoletana, Pulcinella racchiude secoli di saggezza popolare e risate contagiose con in mano il simbolo per eccellenza della buona sorte “O Cornicello: il corno Napoletano”.
Questo amuleto ha un’affascinante storia che incanta sempre chi l’ascolta per la prima volta.
L’Origine del Corno Napoletano
La storia del corno napoletano è avvolta in un alone di mito e leggenda. Si ritiene che abbia le sue radici nell’antica Roma, dove veniva indossato come talismano per proteggere da influenze negative e portare fortuna. Tuttavia, è nella cultura napoletana che il corno ha davvero prosperato.
Napoli, città ricca di tradizioni e superstizioni, ha abbracciato il corno come un’icona di protezione. Si crede che il corno abbia il potere di allontanare il malocchio, la sfortuna. La forma allungata del corno rappresenta la virilità e la forza, rendendolo un simbolo di fertilità e prosperità.
Le parole dell’artista
La storia dell’arte ci insegna che Priapo nell’iconografia classica viene raffigurato come un uomo basso, barbuto e ben dotato sessualmente. Questa divinità viene pregata prima dei greci e poi dai romani come dio della fertilità, della ricchezza e dell’abbondanza e capace di scacciare la malasorte. Il suo membro era un amuleto contro l’invidia ed il malocchio.
Nelle dimore romane di Pompei ed Ercolano il fallo è uno dei simboli predominanti che non aveva solo una connotazione erotica ma anche e soprattutto di buona fortuna. E, Napoli città ricca di tradizioni e superstizioni ha abbracciato il corno come icona di portafortuna. Si crede infatti che ‘o cornicell abbia il potere di allontanare il malocchio. Il corno napoletano, non è altro che la stilizzazione del fallo del dio greco-romano Priapo.
La superstizione, il simbolo di buona sorte diventa arte raffigurato insieme a uno dei simboli per eccellenza partenopei.
Gelsomina Ferrara ritrae su tela non solo le proprie emozioni ma quelle di tutti. E con “Non è vero ma ci credo” è riuscita a dipingere una tradizione popolare. Complimenti all’artista!