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Udienze troppo lunghe al processo pestaggi, avvocati fanno sciopero per 3 giorni

SANTA MARIA CAPUA VETERE (red.cro.). Troppe udienze al mese (e lunghe) al processo sui pestaggi in carcere: sciopero dei penalisti fino a mercoledì

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere presieduto da Alberto Martucci  ha proclamato uno sciopero dalle udienze  per i giorni 1, 2 e 3 luglio 2024.

Secondo quanto emerge dalla delibera, gli avvocati penalisti hanno evidenziato le difficoltà legate al processo “Mezzarano Salvatore + altri”, (quello sui presunti pestaggi in carcere nell’aprile del 2020) caratterizzato da lunghe udienze e attività complesse che si protraggono fino a tardi, mettendo a dura prova la professionalità di tutti i partecipanti.

Inoltre, il ritorno a 8 udienze mensili anziché le 6 concordate ha aggravato ulteriormente la situazione, impedendo agli avvocati di svolgere il loro lavoro nel modo migliore e di gestire altri casi legali.

Per protestare contro queste condizioni di lavoro stressanti e chiedere un rispetto maggiore per le esigenze difensive e i diritti costituzionali, l’Assemblea della Camera Penale ha deciso di indire uno sciopero. Chiedono che le udienze terminino entro le 16:30 e che il processo in questione si svolga con un massimo di 6 udienze mensili non consecutive.

Un’assemblea degli iscritti è stata convocata per il 3 luglio 2024, per discutere su come affrontare la conduzione del processo “Mezzarano Salvatore + altri” e altri argomenti importanti.

Lo stesso processo era già stato oggetto di un intervento della Camera penale loo scorso aprile quando ha espresso forte dissenso nei confronti del servizio giornalistico trasmesso da “Le Iene” il 23 aprile, riguardante presunte torture avvenute il 6 aprile 2020 presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere

L’assemblea della Camera Penale, riunitasi il 24 aprile, aveva criticato il servizio per aver presentato una versione dei fatti unilaterale, distante dalle informazioni emerse durante l’istruttoria giudiziaria, senza confronto con le diverse posizioni processuali e utilizzando materiale in corso di verifica.

In particolare, era stata condannata la gogna mediatica subita da alcuni imputati, con pedinamenti, inseguimenti e provocazioni da parte dei giornalisti de Le Iene che potrebbero influenzare negativamente il giudizio dei Magistrati e dei testimoni ancora da ascoltare, inducendoli a adattarsi a narrazioni sensazionalistiche diffuse al di fuori del processo.

La Camera Penale aveva sottolineato che l’unico luogo adeguato per accertare i fatti è il processo giudiziario, dove vengono valutate la credibilità delle prove, dei documenti e delle testimonianze. Ogni altra divulgazione viene considerata parziale, tendenziosa e strumentale al consenso popolare e alla gratificazione mediatica.

In questo contesto, era stato rilevato un potenziale rischio di violazione delle norme sul confronto tra testimoni e parti coinvolte durante le udienze, sottolineando l’importanza di mantenere la riservatezza e la serietà del dibattimento giudiziario.

La Camera Penale ha ribadito l’importanza di rispettare i principi di imparzialità e di riservatezza nel processo penale, evitando influenze esterne che possano compromettere la correttezza e l’equità delle decisioni giudiziarie.