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Fratelli uccisi, l’operaio: “Auto rapinata prima del delitto”. In casa spuntano le armi

CESA/ORTA DI ATELLA/SAN CIPRIANO D’AVERSA In attesa dell’interrogatorio di garanzia respinge le accuse Antonio Mangiacapre, il 53enne operaio originario ddi Cesa ed ora residente a San Cipriano d’Aversa accusato dell’uccisione di Claudio e Marco Marrandino, avvenuta sabato pomeriggio al confine tra Orta di Atella e Succivo.

Ai carabinieri di Marcianise che indagano sulla vicendda ha riferito che gli era stata rapinata la Golf grigia con la quale l’assassino si sarebbe poi mosso, come dimostrano le immagini delle telecamere. In pratica l’auto dalla quale è uscito il killer sarebbe la sua ma la mano a sparare sarebbe ddi un altro, probabilmente del presunto rapinatore.

L’auto è stata poi ritrovata nella periferia di Cancello Arnone. Una versione che non convince del tutto gli inquirenti soprattutto dopo la perquisizione effettuata a casa di Mangiacapre e al termine della quale sono state rinvenute anche armi. Decisivo sarà l’esito dell’esame ello stub al quale il fermato è stato sottoposto dopo essere stato rintracciato alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno.