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Si sposa coi carabinieri perchè teme la vendetta dell’ex: scagionato dopo accuse

 

CAPUA (red. cro.). Fu accusato di atti persecutori dalla sua ex cognata, assolto 40enne di Capua: la denunciante per il suo matrimonio chiese la presenza dei carabinieri

Fine di un incubo, dopo circa sette anni di processo, per un uomo di Capua assolto dal reato di atti persecutori. Nel corso di un processo davanti alla Seconda sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stato Roberto M. finito sotto processo sulla base di false accuse mosse dalla ex cognata.

L’imputato – che è stato difeso dall’avvocato Raffaele Russo – era stato accusato di atti persecutori che avrebbero avuto lo scopo di impedire alla vittima di sposare il suo attuale marito, cugino dell’ex fidanzato della donna. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe perseguitato la denunciante per circa dieci anni, con episodi di sputi, insulti e minacce ogni volta che si trovava in compagnia del suo nuovo fidanzato. Si parlava anche di inseguimenti in auto e danneggiamenti al veicolo della vittima, che avrebbero causato a questa un grave stato di depressione.

La denunciante nel giorno del suo matrimonio avrebbe chiesto la presenza dei carabinieri all’esterno della chiesa, durante il rito religioso e al locale. Questo atto, secondo lei, era motivato dalla paura di vedere rovinata la cerimonia a causa delle presunte azioni persecutorie dell’ex cognato. Tuttavia, nel corso del dibattimento, le accuse mosse all’imputato sono state smentite dai numerosi testimoni che hanno sfilato davanti al Tribunale. È emerso che le accuse erano frutto di un forte risentimento che la donna nutriva nei confronti della famiglia dell’ex fidanzato per questioni di natura economica e imprenditoriale. L’avvocato Russo, ha sottolineato che le prove presentate non erano sufficienti a dimostrare la colpevolezza del suo assistito, che è stato così liberato da un incubo durato molti anni.