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Scandalo attestati nautici e corsi farlocchi, 58 imputati. Parlano tre testimoni

Castel Volturno (red. cro.). Prosegue il processo che vede 58 imputati coinvolti in un vasto giro di patenti nautiche e certificati per il salvataggio in mare rilasciati senza la frequenza dei corsi. Oggi sono stati ascoltati ulteriori corsisti, molti dei quali hanno affermato di aver partecipato regolarmente alle lezioni, in contrasto con le prove raccolte dall’accusa.

Quest’ultima, infatti, dispone di intercettazioni che smentiscono tali dichiarazioni. Nel mirino degli investigatori ci sono due centri di formazione, Star Center Italia e Wats di Castel Volturno, gestiti da Raffaele Trapanese e sua moglie Anna Di Fresco. Si sospetta che, con la complicità di un dipendente della Capitaneria di Porto che presiedeva la commissione d’esame, siano stati rilasciati certificati falsi per l’esercizio di attività marittime, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare.

Oltre ai titolari, sotto accusa sono finiti anche istruttori, faccendieri e i beneficiari dei certificati. Tra le accuse mosse c’è anche il rilascio di attestati di partecipazione a corsi mai frequentati da 129 marittimi mauriziani, dietro il pagamento di 850 euro ciascuno. Le indagini hanno rivelato che molti beneficiari, nonostante avessero attestato la loro presenza, si trovavano lontani dai luoghi degli esami al momento della loro presunta partecipazione.

Il processo coinvolge imputati residenti in diverse località, tra cui Castel Volturno, Terracina, Procida, Torre del Greco, Gaeta, Marano di Napoli, Napoli, Piano di Sorrento, Frignano, Casalnuovo, Milazzo, Cervinara, Volla, Genova, Quarto, Ercolano, Giugliano in Campania, Rapallo, Roma, Frosinone, Formia, Vibo Valentia, Ponza, Riposto, Palermo, Lipari, San Severo e Monte Argentario. Il processo mastodontico riguarda episodi contestati tra il 2014 e 2017 alcuni dei quali a rischio prescrizione.