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Droga e prostituzione, svolta dopo maxi operazione della Dda

Castel Volturno (red.cro.). Scarcerato uno dei partecipi che per la D.D.A. di Torino era considerato uno dei principali promotori dell’organizzazione criminale nigeriana dei “Vikings”

Era il 28 ottobre 2020 e le Squadre mobili di Torino e di Ferrara eseguivano un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 69 cittadini nigeriani appartenenti ad un’associazione criminale di stampo mafioso specializzato nel traffico di stupefacenti e prostituzione denominata “Vikings”. Il gruppo, denominato “Viking” o “Norsemen K-club International”, era suddiviso in cellule locali chiamate “Deck” e dislocate in numerose città italiane. Le indagini venivano avviate nel luglio del 2018 dopo dei gravi fatti di cronaca avvenuti a Torino e Ferrara; venivano captate conversazioni telefoniche tra i vari associati e venivano eseguiti servizi di osservazione e pedinamento sul territorio permettendo agli investigatori d’individuare i vertici nazionali che erano in costante e diretto contatto con i capi operanti in Nigeria. Le indagini facevano rilevare che vi era, anche, un importante canale di rifornimento di cocaina, destinata prevalentemente al Veneto, proveniente dalla Francia e dall’Olanda.

L’operazione coinvolgeva le Forze dell’Ordine di Alessandria, Asti, Bologna, Biella, Brescia, Caserta, Firenze, Imperia, Lodi, Monza, Padova, Parma, Pavia, Savona, Verona, Venezia e Vicenza. Uno dei principali promotori dell’organizzazione criminale era un cittadino nigeriano B.L. difeso dall’avv. Angelo Librace. In primo grado venivano condannati tutti gli imputati a pene severe così come il B.L. che veniva condannato in primo grado alla pena di 9 anni e 9 mesi; in appello, l’avv. Angelo Librace faceva rilevare che il proprio assistito non poteva essere definito uno dei principali personaggi di spicco della compagine associativa e così riusciva ad ottenere un importante sconto di pena oltre alla riqualificazione dei fatti – infatti l’imputato veniva portato alla pena di anni 4 e mesi 4 di reclusione.

L’avv. ANGELO LIBRACE avanzava, così, istanza difensiva di concessione di liberazione anticipata per il suo assistito e l’Ufficio di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, in accoglimento dell’istanza proposta dall’avv. Angelo Librace concedeva al cittadino nigeriano ben 315 giorni di liberazione anticipata e così poteva anticipare la scarcerazione di un anno. Così dopo diversi anni di carcere, si sono aperte le porte del carcere per l’uomo.