SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Il museo archeologico dell’Antica Capua è entrato prepotentemente nel circuito internazionale per lo studio e la conoscenza dei metodi di restauro e di conservazione dei beni archeologici di cui la città di Santa Maria è ricca e ben consapevole dell’importanza di tali risorse. Infatti, in questi giorni sono venuti in visita al museo di via Roberto D’Angiò – si legge in una nota – i partecipanti al seminario di formazione avanzata “Antiqua. Narrare il passato, archeologia e museologia” organizzato dall’università di Napoli Federico secondo, dallì’ Ecole du Louvre di Parigi e dall’Universitè de Lille.
Gli studenti partecipanti al corso con gli insegnanti sono stati accolti dalla direttrice del Museo archeologico, dottoressa Antonella Tomei che ha illustrato le tecniche di restauro e la classificazione dei reperti, con una interessante visita ai depositi del museo dove sono custoditi migliaia di reperti provenienti, non solo dall’antica Capua, ma anche dalle zone vicine ricadenti nella provincia di Caserta e quindi di competenza della soprintendenza casertana.
Una eccezionale gratificazione per il complesso museale e archeologico di santa Maria che però dovrebbe garantire una maggiore cura e manutenzione dell’anfiteatro campano che, nonostante i recenti lavori di restauro e consolidamento, rischia di essere divorato dalle erbacce infestanti che, specialmente all’ingresso, non offrono una buona immagine ai visitatori. A proposito, perché non spostare dall’ingresso, prima della biglietteria, quei poco edificanti contenitori dei rifiuti che per tutti i giorni sono collocati proprio all’ingresso e danno il benvenuto ai visitatori e turisti che dal prossimo primo giugno dovranno pagare il biglietto di ingresso all’anfiteatro, al museo ed al Mitreo ben dieci euro rispetto ai 2 euro e 50 che si pagavano in precedenza. Suvvia, ben si potrebbe intervenire per ovviare a questo sconcio che sicuramente non giova al tanto auspicato decollo del turismo.
