Marcianise. ‘Aldo Moro: la verità negata’ è il titolo del libro che l’onorevole Gero Grassi presenterà sabato 1 giugno alle ore 19 al Palazzo della Cultura in via Duomo a Marcianise.
L’iniziativa rientra nel cartellone di eventi culturali promossi dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Antonio Trombetta nell’ambito della campagna nazionale per la lettura. Nell’opera vengono ripercorsi i 55 giorni più tristi e misteriosi della storia della democrazia italiana, attraverso un lavoro faticoso, caratterizzato dallo studio di un enorme archivio di documenti pubblici e privati ed articoli giornalistici dell’epoca, messi a disposizione da Maria Fida e Luca Moro, figli del presidente della Democrazia Cristiana barbaramente ucciso dopo una lunga prigionia.
L’onorevole Gero Grassi, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, istituita con la Legge del 30 Maggio 2014 n.82, approvata dalle due Camere e da lui proposta, persegue l’obiettivo di far continuare a vivere il pensiero di Aldo Moro attraverso il ricordo della vicenda umana, politica e in ultimo criminale culminata con la condanna a morte di ‘un martire laico della libertà e della democrazia’.
Alla presentazione prenderanno parte il sindaco Antonio Trombetta, l’assessore alla Cultura, Elisabetta Froncillo e l’onorevole Maria Luigia Iodice, consigliera regionale e comunale, che porteranno i saluti istituzionali. Insieme all’autore, l’onorevole Gero Grassi, ci sarà anche l’onorevole Pietro Squeglia, componente della corrente morotea della Dc, tra gli ultimi testimoni diretti dell’immensa lezione del Presidente Aldo Moro.
“La memoria sono le fondamenta più solide – ha affermato l’assessore alla Cultura, Lisa Froncillo – su cui costruire il futuro delle nuove generazioni. Noi tutti, parlo prima come giovane 30enne e poi come assessore, dobbiamo conoscere e approfondire la vicenda umana e politica del presidente Aldo Moro, l’evoluzione di quei giorni che tennero con il fiato sospeso l’opinione pubblica fino al tragico epilogo di via Caetani.
La sua idea della politica, che pone la ‘persona prima di tutto’, pensiero da lui espresso nel 1941 quando il Paese non era libero di agire e pensare perché sotto il giogo della dittatura fascista, è una lezione che va riattualizzata e consegnata a quanti, in particolare ai giovani, oggi sentono il richiamo all’impegno politico per respingere e contrastare certe pericolose distorsioni’’.