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Truffe assicurazioni, nei guai avvocati e medici del pronto soccorso: rischiano in 10. NOMI

MARCIANISE/AVERSA/CURTI/SANT’ANTIMO. Arriva ad una svolta l’inchiesta sulle truffe assicurative: è stata fissata l’dienza preliminare per 10 persone coinvolte nell’indagine. Tra di loro ci sono due avvocati e tre medici. Tra meno di un mese il gup si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio per i medici Umberto Laurenzo (di Curti, ma in servizio a Marcianise), Rosita Capone ed Emanuele Minelli (di Frattamaggiore) e gli avvocati Gennaro Castelli ed Enrico Mastantuono. Rischiano il processo anche Camillo Meola, Gianluca Niro, Giovanni Toscano, Carmela Buommino e Giuseppe Infimo.

Le attività, coordinate dalla Procura partenopea e condotte dalla stazione Carabinieri di Marianella sono frutto di approfondimento su materiale già sequestrato nel corso dell’esecuzione di una prima ordinanza applicativa di misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata a furti, rapine e truffe assicurative, eseguita lo scorso 1 marzo, permettendo di raccogliere indizi a carico degli indagati e di rivelare l’operatività di un’associazione che, da oltre un decennio, opera nel territorio campano.

In particolare, le indagini hanno consentito di delineare il modus operandi del sodalizio, all’interno del quale erano ben definiti i ruoli di capo, promotori e partecipi e tra i quali figurano due avvocati e diversi medici, tra cui quattro in servizio degli ospedali mentre altri due operavano in centri diagnostici privati. Il profitto del reato della truffa assicurativa, una volta incassato, veniva poi movimentato e prelevato in maniera frazionata, nel tentativo di dissimularne la provenienza illecita. Documentata anche l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di due degli indagati, per un ammontare complessivo di 20497 euro.