Marcianise. Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello di una società di trasporti molto nota a Marcianise confermando il diniego di iscrizione nell’elenco prefettizio dei fornitori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa. La decisione, presa dalla Sezione Terza, segue la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania che aveva già rigettato il ricorso della società.
Il caso ha avuto origine nel 2021, quando la Prefettura di Caserta ha negato l’iscrizione nell’elenco della white list, adducendo il pericolo di infiltrazione mafiosa. Successivamente, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha revocato il rating di legalità della società, aggravando la situazione.
Nonostante gli appelli presentati dalla società, il Consiglio di Stato ha ritenuto fondate le preoccupazioni della Prefettura. Le indagini hanno rivelato legami del socio unico dell’autoparco con elementi vicini a clan camorristici dei Belforte. Le indagini hanno evidenziato che tali legami non possono essere superati dal semplice decorso del tempo o da cambiamenti nell’assetto societario.
La sentenza sottolinea la natura preventiva delle misure antimafia e la necessità di salvaguardare l’ordine pubblico economico. Secondo il Consiglio di Stato, gli indizi raccolti sono sufficienti per giustificare il provvedimento interdittivo, garantendo così la protezione delle imprese e della concorrenza leale.
L’amministratore della società che non ha procedimenti penali per questo tipo di reati, aveva contestato la decisione, sostenendo l’assenza di prove concrete in quanto incensurato e mai coinvolto in procedimenti del genere. Tuttavia, la corte ha ribadito che la valutazione del rischio di infiltrazione mafiosa non richiede prove definitive, ma può basarsi su indizi gravi e concordanti. La decisione del Consiglio di Stato conferma la legittimità delle misure adottate e rappresenta un importante precedente nella lotta contro le infiltrazioni mafiose nelle attività economiche