Skip to main content

Emergenza lavoro, a rischio posti dei metalmeccanici nel Casertano

Caserta/Gricignano/Marcianise. Le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, hanno proclamato per il prossimo 13 giugno lo sciopero generale dei lavoratori del comparto, perchè Caserta “torni Terra di Lavoro”.

Per l’occasione saranno presenti a Caserta i segretari generali nazionali, Ferdinando Uliano (Fim-Cisl), Michele De Palma (Fiom-Cgil) e Rocco Palombella (Uilm). Una decisione presa ieri dopo l’attivo unitario tenuto dai segretari delle sigle di categoria e confederali con i delegati sindacali delle aziende, e che nasce per le numerose vertenze industriali aperte nel Casertano, con quasi duemila lavoratori coinvolti, da quella più importante della Jabil di Marcianise alle due collegate alla vertenza Jabil, ovvero Softlab e Orefice, dalla situazione problematica del sito Whirlpool di Carinaro alle aziende dell’indotto Stellantis. Tutti d’accordo i sindacati nel difendere tali produzioni e far sì che restino nel Casertano, senza altre soluzioni alternative.

“Dal confronto – si legge in una nota congiunta dei tre sindacati – è emerso con chiarezza e determinazione che non ci si può affidare a progetti di reindustrializzazione fallimentari che favoriscono il depauperamento industriale del territorio e poi scaricano il fallimento sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori, come è accaduto con i progetti di Softlab e Orefice Generators. Viceversa per difendere e rilanciare le attività produttive sono necessarie strategie e azioni coordinate tra Governo Centrale, Regione Campania e istituzioni locali per favorire la creazione di reti d’impresa che condividano conoscenze, tecnologie e risorse, per concedere agevolazioni fiscali alle imprese che investono in ricerca e sviluppo di produzioni ecosostenibili, prevedere agevolazioni per installazioni e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per abbattere i costi energetici e diminuire l’inquinamento ambientale. Queste sono solo alcune politiche industriali che dovevano essere favorite dai fondi del PNRR e necessarie per sostenere e rendere più competitivo il settore metalmeccanico di Caserta. La multinazionale americana Jabil non può abbandonare il territorio di Caserta, questa decisione potrebbe rappresentare un colpo mortale al settore dell’elettronica che storicamente ha rappresentato per Caserta un settore strategico intorno a cui si sono sviluppate competenze e conoscenze. Governo e Regione Campania devono interloquire con il board americano per convincerli a rimanere, altre soluzioni non potranno mai garantire le risorse economiche necessarie per competere in mercati globali con fornitori e clienti globali come invece può garantire Jabil con 120 stabilimenti e 250.000 dipendenti nel mondo.

Nel settore dell’elettrodomestico che vede Caserta coinvolta con il sito di Carinaro, è fondamentale monitorare il passaggio della maggioranza del pacchetto societario dalla Whirlpool alla Beko perché deve essere confermata la strategicità industriale di Carinaro come polo logistico dell’area Emea. Anche nel settore automotive – aggiungono i sindacati – è necessario che il Governo intervenga su Stellantis per favorire in Italia la produzione del milione di autoveicoli che metterebbe in sicurezza anche tutta la filiera produttiva dell’indotto automotive presente a Caserta come PCGA, Proma, Snop e Antolin che raggruppano oltre mille lavoratori che sono costretti a ricorrere alla cassa integrazione per le poche auto prodotte e con un futuro incerto perché Stellantis invita le aziende dell’indotto a delocalizzare le nuove produzioni nei paesi a basso costo”.