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Rincari in vista per Coca Cola, aranciata e succhi: ecco perché

sugar tax

NAZIONALE – Sarà un’estate di rincari per le bibite più famose come Coca Cola, aranciata, succhi di frutta e tutte le altre, comprese quelle senza zucchero. Il motivo è nell’arrivo della Sugar Tax. Si tratta di una tassa decisa dal Governo allo scopo di indurre i produttori a ridurre la quantità di zuccheri nelle bevande. La tassa è in vigore già in diversi paesi europei ma in Italia era stata congelata.

Adesso il Governo, con l’emendamento al Dl Superbonus approvato venerdì notte, ha difatti scongelato la Sugar Tax che si appresta ad entrare in vigore anche in Italia dal 1° luglio con tutte le conseguenze che porterà sopratutto sui consumatori.

La tassa arriva seppur dimezzata rispetto all’idea iniziale introdotta nella finanziaria del 2019 sul 2020 ma sempre rinviata. Per i primi due anni si scende da 10 a 5 centesimi al litro e da 25 a 13 centesimi al chilogrammo delle previsioni originali. Un aumento di costi che potrebbero sfociare in un aumento del prezzo al consumatore finale. Per questo motivo da luglio attendiamoci un rincaro sulle bevande, anche quelle non zuccherate molto in voga sopratutto in estate.

Le aziende non ci stanno e sono sul piede di guerra. Secondo i produttori di bevande associati ad Assobibe, questa mossa comporta un aumento del 14% dell’imposizione fiscale su ogni litro di questo tipo di prodotti, a prescindere che siano con o senza zucchero. Un danno importante per il settore che stima anche un calo dell’occupazione di almeno 5mila persone.

Abbiamo tagliato lo zucchero a scaffale del 41% in dieci anni senza bisogno di tasse, abbiamo adottato rigide autolimitazioni nella vendita verso i consumatori più fragili come i bambini, abbiamo sostenuto il Nutrinform con il Mimit, convinti che penalizzare un singolo ingrediente come proposto in Nutriscore sia assurdo“, ha detto il presidente di Assobibe.