CASAPESENNA (red.cro.). Al termine della requisitoria nel processo che coinvolge i legami tra la Parmalat e il gruppo camorristico guidato da Michele Zagaria, il pubblico ministero Maurizio Giordano ha avanzato richieste di condanna per 5 imputati. L’accusa ha invocato una condanna a 10 anni di reclusione per il manager Adolfo Greco, mentre per i dirigenti della Parmalat Lorenzo Vanore e Antonio Santoro ha richiesto pene di 6 anni ciascuno.
Per quanto riguarda Filippo Capaldo e Nicola Capaldo, giudicati con il rito abbreviato, la richiesta del pm è stata di una condanna a 3 anni e 6 mesi. Il pm ha ricostruito dettagliatamente un’inchiesta giudiziaria avviata diversi decenni fa, evidenziando come il gruppo Zagaria abbia esercitato un controllo serrato nella provincia di Caserta, utilizzando metodi quali il blocco dei trasporti e le minacce per dominare il territorio.
Il processo attuale, presieduto dalla prima sezione collegio A con a capo il presidente Giovanni Caparco, si concentra sulla fase successiva al fallimento dell’Euromilk e sui tentativi di Filippo Capaldo, nipote di Michele Zagaria, di mantenere l’influenza del clan dei Casalesi attraverso la creazione della Cooperativa Santa Maria. In questo contesto, l’intervento di Adolfo Greco e dei due dirigenti del gruppo industriale emiliano è stato cruciale. Il processo proseguirà con le discussioni degli avvocati e la sentenza agli inizi di luglio.