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Europee: La Cassazione riammette la lista di Alternativa Popolare nella circoscrizione Centro

“La modifica apportata dalla maggioranza con l’emendamento in sede di conversione del D.L. n. 7 del 2024 sui requisiti di ammissione delle Liste Elettorali, come da noi sempre sostenuto, non ha avuto alcun impatto sui diritti già sanciti ed acquisiti, in particolare da Alternativa Popolare.

Come auspicato e come abbiamo sempre sostenuto, la Corte di Cassazione ha infatti annullato la decisione della Corte di Appello di Roma di non ammettere la lista di AP nella circoscrizione Centro per la presunta carenza di requisiti, ribaltando il verdetto e stabilendo, in via definitiva, che quanto abbiamo da sempre sostenuto, cioè che l’essere parte del PPE del quale proponiamo il simbolo, fosse il requisito richiesto dalle norme italiane ed europee, oltre che suggerito dalla logica.

In particolare, la Cassazione, a differenza delle quattro Corti di Appello che hanno rigettato le liste (Roma, Milano, Venezia e Palermo), ha ritenuto che il requisito di appartenenza al PPE e il contestuale utilizzo del suo simbolo garantiscano il diritto alla esenzione della raccolta firme, posizione sostenuta in giudizio dal Tesoriere di AP avv. Capelli.

Inoltre, si sottolinea come l’Ufficio Elettorale Nazionale abbia espresso forti perplessità ritenendo addirittura “improbabile” una volontà del Parlamento di intervenire su un tema tanto delicato ed entro i 180 giorni dalle elezioni attraverso un emendamento con l’obiettivo di discriminare cosi i partiti che non hanno rappresentanza nel Parlamento italiano ma hanno chiara rappresentanza europea. Tutto ciò nell’ambito della competizione elettorale che serve per il rinnovo proprio del Parlamento Europeo.

Il corto circuito istituzionale che si è rischiato è stato superato.

Proseguiremo ora la nostra serena campagna elettorale, incontrando i cittadini di tutto il Paese, per dare inizio ad un vero, reale ed irrimandabile rilancio dell’Italia in Europa”.

Così in una nota il Segretario ed il Presidente di AP Stefano Bandecchi e Paolo Alli.