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Caffè e clan, ras al carcere duro “a doppia mandata”

 

SAN CIPRIANO D’AVERSA. Confermato il carcere per il ras dei Casalesi Salvatore Di Puorto. Per la seconda volt la Corte di Cassazione ha confermato il 41bis per il 51enne sanciprianese, ritenuto un elemento organico alla fazione Schiavone dei Casalesi.

La proroga del regime del carcere duro, già avallata dal tribunale di Sorveglianza di Roma, è stata ulteriormente ribadita dalla Suprema Corte. Di Puorto era al centro del business del caffè e di altri affari illeciti che hanno contribuito a rimpinguare la cassa del clan dopo gli arresti eccellenti dell’ultimo decennio.

Viene ritenuto ancora un esponente di spicco del gruppo Schiavone, nel quale svolgeva il ruolo di gestore delle attività imprenditoriali, attestato dal suo coinvolgimento nella distribuzione del caffè, imposto agli esercenti.