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Schiaffi e calci alla fidanzata: scenate nei locali. Giudizio immediato per un 30enne della valle

Frasso Telesino/Arienzo. Disposto il giudizio immediato per il 30enne di Frasso Telesino Mario M., per il prossimo 3 ottobre presso il tribunale di Benevento.

Il suddetto è accusato di atti persecutori e rapina del cellulare ai danni della ex fidanzata, una 33enne di Arienzo (A.) di professione cassiera in un centro commerciale, difesa dall’avvocato Raffaele Schipani.

Attualmente l’indagato è sottoposto al divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Comportamenti e frasi choc

Una storia davvero assurda, un ragazzo all’apparenza normale sopraffatto completamente dalla gelosia per altro ingiustificata e da scatti improvvisi.

Ecco come agiva il 30enne:

A. Forse non ti è chiaro, ti ho detto quando devi fare una cosa me la devi chiedere prima hai capito e poi fai quello che vuoi tu.

E ancora tu pensi che io scherzo ti ho detto A. anche quando devi andare a pisciare me lo devi dire me lo dici e io ti dico sì o no hai capito forse a te questa cosa non ti è chiara forse pensi che sto scherzando?

Se tu mi distruggi io faccio peggio con te forse tu non hai capito vogliamo fare la guerra A. e facciamo guerra lo sai come si dice da me: Chi ha più polvere spara…

Le scenate e la violenza

Scenate e violenze anche nei ristoranti e nei locali quando uscivano o in auto:

In più occasioni con schiaffi, calci e tirate di capelli come è avvenuto in un locale ad Aversa nell’aprile 2022 quando le lanciava contro un oggetto e successivamente, fuori dal locale le tirava i capelli e la percuoteva con schiaffi fino a casa.

A giugno 2022 a Caserta quando la colpiva con schiaffi, calci e tirate di capelli così costringendola ad entrare in auto. Ad agosto 2022 a Frasso Telesino quando la afferrava per la gola vive la schiaffeggiava e la rapinava del cellulare. Episodi di violenza tutti allegati alla denuncia che la ragazza ha sporto lo scorso 9 febbraio.

Un vero inferno

La controllava morbosamente e la minacciava di percosse in più occasioni anche mediante messaggi whatsapp e social; si  presentava nei luoghi dalla stessa frequentati, come il luogo di lavoro (dove si faceva trovare nel garage sotterraneo) o i locali dalla stessa frequentati così cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e paura, nonché un fondato timore per la propria incolumità ed un mutamento delle sue abitudini di vita consistito nel limitare le uscite, nel guardarsi intorno mentre era in strada e nel parcheggiare l’auto nel parcheggio scoperto del posto di lavoro per evitare di trovarselo nel garage sotterraneo.

Le dichiarazioni della persona offesa venivano riscontrare dai numerosi messaggi anche audio dalla stessa prodotti nonché dalle testimonianze di amici e colleghi di lavoro che assistevano alle aggressioni, ricevevano confidenze e vedevano la parte offesa con lividi e segni di percosse dalla stessa ricondotte proprio al 30enne.