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Mattanza, teste non si presenta in aula: “Ha l’asma”

Santa Maria Capua Vetere (red. cro.). Processo sui pestaggi in carcere a Santa Maria Capua Vetere: teste parte offesa non si presenta per motivi di salute. Visita medica disposta dalla Corte rivela che poteva partecipare e stava bene. Sara accompagnato in aula dai carabinieri alla prossima udienza

Una delle oltre 170 parti offese al maxi processo a carico di 105 agenti, ufficiali e sotto ufficiali del carcere di Santa Maria Capua Vetere – nonché dirigenti del Dap e medici – si è rifiutato di testimoniare in aula questa mattina al processo che si celebra davanti alla Corte di Assise di Santa Maria. Si tratta di Ciro Motti, originario dell’agro Aversano, il quale senza alcuna certificazione medica ha fatto sapere attraverso il suo legale che era in preda ad una crisi d’asma oltre ad uno stato influenzale che non gli permetteva di partecipare all’udienza.

Il presidente della Corte di Assise, Roberto Donatiello, ha disposto una visita medica tramite Asl dalla quale è emerso che l’ex detenuto poteva partecipare fisicamente all’udienza di oggi. A questo punto la Corte ha disposto l’accompagnamento coattivo di Motti alla prossima udienza del processo. Stando all’inchiesta,

Motti è vittima in quanto diversi agenti – tra il 5 e il 6 aprile del 2020 – avrebbero intimato a Motti di mettersi con la faccia rivolta al muro e in un secondo momento di denudarsi, affinché venisse perquisito e di flettersi sulle gambe sotto i colpi inferti nei fianchi con i manganelli. Tutto ciò al fine di consentire l’espulsione di un telefono, che i poliziotti pensavano avesse occultato nelle parti intime, con la minaccia di procedere anche ad un’ispezione anale mediante l’uso di manganello, circostanza proferita da uno degli agenti con parole triviali. Ma non è tutto, sarebbe stato picchiato anche mentre raggiungeva la sala della socialità, percorrendo il corridoio della quarta sezione, e caduto sotto i colpi inferti con manganelli, pugni, calci e schiaffi da parte dei poliziotti della penitenziaria. Nella sala, gli sarebbe stato ordinato di stare con la faccia rivolta al muro per 40 minuti circa, alla presenza anche di un commissaria della Polpen che si sarebbe compiaciuta con i colleghi per il modo in cui i detenuti erano stati disposti. Delle violenze nel carcere sammaritano si è occupata martedì anche la trasmissione Le Iene, su Italia Uno, intervistando alcuni detenute vittime. L’udienza di oggi è stata sospesa per oltre quattro ore senza nessuna attività istruttoria.