Casal di Principe (red cro). Al via agli interrogatori da venerdì per i due casertani coinvolti nell’inchiesta sul narcotraffico nigeriano tra l’Umbria e la Campania. Sono due pregiudicati di Casal di Principe, ma c’è anche il napoletano Emiliano Amata. Nicola Pezzella e Giuseppe Simeone verranno interrogati per rogatoria. Da quanto emerso nel corso delle indagini, Giuseppe Simeone avrebbe partecipato alla gestione dell’attività di importazione di ingenti quantitativi di droga, favorendo l’inserimento di un esponente di spicco del clan dei Casalesi e del suo fidato braccio destro nell’organizzazione.
Allo stato, secondo il gip, non è possibile stabilire se egli fosse già in affari con l’altro trafficante internazionale Bigjoe Nwabbi, certamente era informato della sua attività e dei contatti che Nwabbi aveva all’estero. Le dichiarazioni di Emiliano Amata hanno permesso di delineare con precisione il ruolo di mediatore che Giuseppe Simeone aveva svolto tra Pezzella e Bigjoe Nwabbi al momento dell’inserimento del primo nell’organizzazione di trafficanti di droga nigeriani. Giuseppe Simeone, su indicazione di Pezzella, dai viaggi di Emiliano Amata, ha sempre tratto un profitto, quantificato in 500 euro a viaggio. Ma il ruolo di Giuseppe Simeone non è stato limitato alla “mediazione” per l’inserimento di Pezzella nei traffici di droga in esame, in quanto egli, insieme a Pezzella e ad Amata, ha contrattato con Nwabbi Bigjoe l’aumento del compenso per il trasporto di droga.
Inoltre, Giuseppe Simeone ha avuto anche un ruolo attivo nelle importazioni di droga, nel momento in cui, insieme a Pezzella, iniziava a fare la “scorta” ad Emiliano Amata (e alla droga da lui trasportata) quando costui arrivava nella zona di Casal di Principe. A supporto della bontà delle dichiarazioni del corriere Amata, va evidenziato che egli ha fatto riferimento a Giuseppe Simeone già nelle fasi iniziali dell’interrogatorio di Torino del 27 luglio 2023, quando dichiarava che Bigjoe gli era stato presentato da un uomo che chiamano “il barbiere”, di cui forniva una descrizione fisica corrispondente a quella di Simeone Giuseppe, riconoscendo poi quest’ultimo in fotografia come “Pino il Barbiere”.
Nella foto Nicola Pezzella