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Barista muore dopo aggressione del nipote del boss: “In carcere a vita”

CASAL DI PRINCIPE. Rischia di passare la sua vita in carcere il 22enne di Casal di Principe Alessio De Falco, nipote del boss Nunzio De Falco O Fuggiasc e accusato dell’omicidio di un 53enne barista tunisino. Nel corso della requisitoria tenutasi oggi il pubblico ministero ha invocato l’ergastolo nei suoi confronti.

Le attività di indagine scaturivano dall’intervento dei militari presso il pronto soccorso dell’ospedale di Giugliano in Campania, ove la vittima si era presentata con diverse ferite lacero-contuse al cranio, che costringevano i sanitari a disporre il suo trasferimento urgente presso l’ospedale di Pozzuoli prima e in una struttura dell’Alto Casertano, dove poi morì. Il processo si gioca sulle cause della morte: per l’accusa il 53enne morì proprio a seguito delle conseguenze di quel pestaggio, mentre per la difesa di De Falco la situazione clinica era già compromessa e quindi l’accusa dovrebbe essere derubricata a lesioni. L’uomo, infatti, venne anche dimesso prima del nuovo ricovero a quanto pare dovuto ad una patologia.

Secondo quanto ricostruito dai militari, diretti dalla Procura, il giovane, all’interno di un bar di Casal di Principe, avrebbe aggredito per futili motivi la vittima, colpendola più volte alla testa con una mazza da baseball e cagionandole fratture in più parti del cranio.

Le serrate indagini, svolte mediante l’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza del bar, nonché dalle testimonianze dei presenti, condussero gli investigatori, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Napoli Nord, di De Falco, non nuovo a simili episodi.  Chiuso il dibattimento ora per il 22enne si attende la requisitoria con la richiesta del pubblico ministero.