Santa Maria Capua Vetere (red cro). L’inchiesta sul delitto dell’ imprenditore agricolo Pasquale Guarino avvenuto nel settembre del 2015 nella sua tenuta agricola a Santa Maria Capua Vetere termina con un nulla di fatto a distanza di 8 anni e mezzo dall’omicidio dopo l’assoluzione di Argit Turshilla al processo bis di Corte di Assise di Appello. Ma c’è ancora suo cugino Roland sospettato in attesa che si concludano le indagini preliminari: anche in questo caso, Roland, è stato destinatario di due scarcerazioni e di un’archiviazione nell’ambito di un’inchiesta parallela.
Insomma, il caso non ha prove necessarie per sostenere un’accusa di questa portata. Quattro processi oltre alle decisioni giudiziarie a favore di Roland riportano l’indagine a zero facendo prevedere che sarà difficile avere la verità su questa vicenda giudiziaria. Roland, secondo l’accusa, si sarebbe preoccupato di aiutare la vittima (aveva la maglietta sporca di sangue) e di fermare un’auto per i soccorsi. Del tutto insignificanti poi le conversazioni tra lui ed il cugino quel giorno, in quanto si contattavano abitualmente. Roland era stato già arrestato dai carabinieri nel 2017 e per la seconda volta agli inizi di agosto dello scorso anno, proprio a Santa Maria dove vive con moglie e figlio.