Skip to main content

Maxi processo agli agenti penitenziari: teste ritratta e si agita e poi torna sui suoi passi

Santa Maria Capua Vetere. Si è agitato alla domanda di un avvocato che lo indicava come una sorta di ‘spione’ ovvero un confidente ed ha cambiato la sua versione durante la testimonianza nell’aula bunker del carcere sammaritano. È accaduto questa mattina durante il maxi processo sui pestaggi avvenuti nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere nell’aprile del 2020.
Il napoletano Luigi Ambra, ex detenuto oggi teste parte offesa,  durante il controesame ha chiesto al presidente della Corte di essere denunciato rimangiandosi la prima versione dei fatti: prima ha riferito che nessun agente era stato violento nel reparto Nilo. Poi alla domanda del difensore è andato in escandescenza ed ha cominciato ad accusare sia un imputato presente in aula con il giubbino rosso che altri agenti, per poi alla fine ritrattare di nuovo e tornare sui suoi passi. I giudici hanno sospeso l’udienza per poi riprenderla ed è proseguito il controesame di Ambra: quest’ultimo alla fine ha riferito  tutto ciò che aveva già detto durante gli interrogatori  di quattro anni fa.