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Sequestrato nel cofano per gelosia, svolta clamorosa per il branco: ecco le misure cancellate

MACERATA CAMPANIA/MARCIANISE. Svolta clamorosa nella vicenda del sequestro di persona di Caturano per motivi di gelosia. Il giudice Emilio Minio ha accolto l’istanza dell’avvocato Giuseppe Foglia e disposto la revoca della misura degli arresti domiciliari per Saverio Padovano, 25enne di Marcianise, ritenuto il capo del “branco” e per Mattia Larino, 22 anni. Cancellato anche il divieto di dimora per il 19enne Domenico Piccirillo, 21 anni. Tutti liberi dunque, a cominciare da Padovano passato dal carcere alla libertà totale dopo un breve periodo ai domiciliari.

La ricostruzione

La vittima era con quattro amici quando è caduta nell’imboscata: “Non ho visto questi ragazzi, ho avuto un pugno violento forse con un tirapugni, poi un secondo pugno e sono svenuto. Dopo essere svenuto mi sono risvegliato nel cofano dell’auto e sono svenuto ancora. Mi sono svegliato a terra in una strada di Macerata” ha raccontato ai carabinieri.

La vittima, in seguito al pestaggio, ha riportato la frattura scomposta del setto nasale e altre ferite e contusioni sul corpo. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale sammaritano per i reati di lesioni personali aggravate, violenza privata e sequestro di persona (un indagato è finito in carcere, tre ai domiciliari). Quasi tutti di Macerata sono i protagonisti della vicenda, dalla vittima a tre degli aggressori, mentre un quarto risiede a Marcianise.

Dunque aggressori e malmenato si conoscevano, avevano qualche questione in sospeso per gelosia, ma di poco conto hanno accertato i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere. Si è trattato di un autentico pestaggio, con la vittima che, causa pugni e calci sul volto, ha subito la rottura del setto nasale, quindi è stato trascinato per i capelli in auto, e poi abbandonato sul ciglio della strada dopo alcuni chilometri. Il neo-maggiorenne, sofferente e insanguinato, si è recato in ospedale e ha poi denunciato ai carabinieri i quattro aggressori; determinanti i filmato estratti dalle telecamere di videosorveglianza di piazza De Michele, dove è avvenuto il pestaggio, oltre alle intercettazioni e all’analisi dei tabulati telefonici degli indagati.