NAZIONALE – Ancora stangata sulle sigarette con un nuovo aumento annunciato ieri dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. Già ad inizio febbraio ci fu un nuovo rialzo dei prezzi per il costo fisso, con il costo per 1.000 sigarette passato a 29,30 invece di 29,20. Questo aveva significato un aumento di 10-12 centesimi a pacchetto di media.
Ora un nuovo rincaro a fronte delle nuove accise. “Fabbricanti e importatori hanno chiesto la variazione del prezzo di vendita di alcune marche di tabacco lavorato“, si legge nella nota Adm.
Così dopo le dovute valutazioni, sono scattati gli aumenti per sigari, tabacco trinciato ma anche per molte marche di sigarette. Per alcune marche si potrà arrivare anche a 20 centesimi in più. A questo link la lista delle marche che subiranno gli aumenti.
Anche l’associazione dei consumatori ha detto la propria su questo nuovo aumento. L’associazione si è detta favorevole all’aumento di un prodotto che è comunque nocivo per la salute e mette a rischio la vita umana, ma “intervenire solo sui listini delle sigarette sembra sortire effetti solo sui conti dello Stato, e non sulla salute pubblica“, ha attaccato.
Purtroppo nonostante le tante battaglie e i forti rincari, negli ultimi anni le persone che hanno smesso di fumare sono solo 1 milione e restano ancora 10,5 milioni di persone in Italia che fumano (stiamo parlando del 20,5% della popolazione). Secondo il Codacons è necessario intraprendere altre misure per cercare di far smettere di fumare alle persone.
“Oltre ad intervenire sui prezzi con innegabili vantaggi per le casse statali, serve avviare una battaglia serrata al fumo e alla dipendenza da fumo, con misure davvero efficaci che allontanino i cittadini, soprattutto i giovani, dalle sigarette”, ha detto il presidente Codacons Carlo Rienzi.