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Processo bis per l’omicidio dell’imprenditore: si attende verdetto sulla validità delle nuove prove

Santa Maria Capua Vetere (red cro). Il processo bis per l’omicidio dell’imprenditore Pasquale Guarino avvenuto nel settembre del 2015 nella sua tenuta agricola a Santa Maria Capua Vetere – con unico imputato l’albanese Turshilla Argit a piede libero – subisce una battuta di arresto di qualche giorno. La Corte di Assise di Appello dovrà sciogliere la riserva su una questione sollevata dalla difesa, ovvero una richiesta sull’inutilizzabilità dei risultati di nuove intercettazioni in quanto effettuate oltre due anni dopo l’apertura delle indagini per Roland Turshilla, altro imputato e cugino di Argit, quindi fuori dai termini previsti dalla legge.

Il processo d’Appello è ricominciato dopo  l’annullamento della Cassazione della sentenza emessa dalla Corte di assise di Appello di Napoli che aveva determinato anche la scarcerazione del Turshilla per decorso dei termini massimi di fase. La Corte, ha chiesto di rinnovare l’istruttoria dibattimentale per le nuove prove ovvero quelle legate alla nuova indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere a carico di Roland Turshilla ed un terzo uomo  irreperibile. L’accusa ha chiesto di sentire gli investigatori che hanno condotto le indagini per integrare il quadro probatorio a carico anche di Argit. Nuove indagini che coinvolgerebbero principalmente la posizione di altri presunti complici al delitto. È stata chiesta anche l’esclusione dal processo di un teste oculare presente all’omicidio che non fu sentito in primo grado perché era residente in un paese straniero.  Turshilla è difeso dagli avvocati Fabio Della Corte ed Emilio Martino. Le parti civili, non presenti all’udienza, sono assistite dall’avvocato Dezio Ferraro.