Castel Volturno (red cro). Entra nel vivo, all’udienza di martedì prossimo, il processo a carico di Alessandro Moniello, meccanico di 50 anni e suo figlio Roberto, 29 anni, residenti a Baia Verde di Castel Volturno, rinviati a giudizio per l’omicidio di Luigi Izzo, il barbiere ucciso sul litorale domizio a novembre del 2022. Programmate le testimonianze di alcun parenti diretti e acquisiti della vittima e di un maresciallo dei carabinieri che ha eseguito le indagini. Il processo si celebra davanti alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere.
Un delitto assurdo, dettato da una rabbia ingiustificata. Il padre, ritenuto è accusato di omicidio volontario mentre il figlio deve rispondere del reato di concorso in omicidio con l’aggravante dei futili motivi. Stando al racconto dei testimoni, quel sabato notte dello scorso novembre, Luigi, 38 anni, era uscito di corsa dal suo appartamento di via Papa Roncalli per recarsi al Caffè 2.0 perché alcuni amici lo avevano avvisato di un fattaccio capitato al fratello Orlando, 34 anni. «Tuo fratello ha fatto a botte con Roberto», gli avrebbero detto. Il barbiere si recò sul poso per calmare gli animi. Poi il ritorno a casa dopo un paio di giri per vedere se il fratello fosse tornato all’abitazione. Il tempo di tornare a casa tutti e compaiono il padre di Roberto, Alessandro che era appena sceso dalla Fiat Punto verde con in mano un coltello. Un minuto dopo, era a terra dissanguato. Stando alla ricostruzione dei carabinieri di Mondragone, la vittima avrebbe anche tentato di fuggire, ma Alessandro Moniello, lo avrebbe rincorso pugnalandolo alle spalle con almeno 6 coltellate.