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Vigile prende in affitto villa al mare da 1500 euro al mese per nascondere latitante

SAN CIPRIANO D’AVERSA/CAIVANO. Ruota intorno alla figura di Antonio Angelino “Tibuccio” l’ordinanza che ha portato all’arresto di 14 persone tra le quali il vigile urbano di San Cipriano d’Aversa Raffaele Cristiano, in cella per concorso esterno in associazione mafiosa.

Angelino era stato arrestato lo scorso 9 luglio in una villetta a Castel Volturno, zona Ischitella: una delle tante case al mare utilizzate dalle famiglie napoletane e casertane in estate all’apparenza. In realtà, secondo la Dda, Cristiano l’avrebbe fittata proprio per consentire ad Angelino di trovare un rifugio all’apparenza sicuro. Una villa da 1500 euro mensili sborsate dall’agente che è stato scoperto grazie a pedinamenti e droni: il ras latitante aveva anche una colf a sua disposizione.

Le tariffe del pizzo per il Bronx

Variavano da qualche centinaio di euro fino al 10mila imposti “a quelli del Bronx”, nota piazza di spaccio di Caivano, le estorsioni che il clan Angelino imponeva a imprenditori, commercianti e anche agli spacciatori. E nessuna delle vittime ha denunciato alle forze dell’ordine il racket. Emerge dalle indagini dei carabinieri di Castello di Cisterna che, coordinati dalla DDA, hanno eseguito 14 arresti.

La lista con i nomi di coloro che erano assoggettati al “pizzo”, inoltre, veniva lasciata in eredità ai gruppi criminali che nel frattempo si succedevano sul territorio: la circostanza, si legge nell’ordinanza, è “pacificamente emersa dalle diverse indagini espletate nonché dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia” e “le estorsioni venivano effettuate in danno di imprenditori inseriti in una lista che si tramandava dai diversi clan succedutisi sul territorio”.

Antonio Angelino, detto “tibiuccio”, 67 anni tra pochi giorni, già detenuto per altra causa è ritenuto a capo dell’omonimo clan di Caivano: cutoliano della prima ora, insieme con Massimo Gallo gestiva il gruppo criminale che originariamente si occupava di traffico di droga. Ma con il “vuoto di potere”, determinato dall’arresto di capi e gregari del clan Ciccarelli, si è impossessato anche delle estorsioni.