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Dilaga la truffa del sì: basta una parola e sei spacciato

truffa del sì

NAZIONALE – Con l’obbligo di passaggio al mercato libero a partire da luglio, stanno dilagando i casi di truffa del sì. Sempre più persone si stanno ritrovando attivati nuovi contratti di fornitura di luce e gas senza averne mai fatto espressamente richiesta ma semplicemente per aver risposto sì ad una banale domanda fatta da un call center. Tantissimi malfattori, approfittando del fatto che a luglio bisognerà passare obbligatoriamente al mercato libero da quello tutelato, stanno chiamando a casa delle persone mettendo in campo la cosiddetta truffa del sì.

Come funziona

Il funzionamento è molto semplice. Arriva una telefonata, è un call center. L’operatore inizia con una domanda molto banale come ad esempio: “Parlo con Mario Rossi?” e l’utente tenderà a rispondere semplicemente con un sì. La telefonata prosegue con i truffatori che si fingono operatori che chiamano per conto del gestore delle utenze, o di servizi telefonici, e spiegano alla vittima che le condizioni contrattuali stanno cambiando, per esempio per l’aumento del costo di luce e gas, propongono così un’alternativa conveniente.

Si fanno dire il codice Pod (energia) o Pdr (gas) presenti nelle bollette con la scusa di verificare la tariffa attuale. A quel punto cosa succede: succede che la telefonata viene manipolata e il sì iniziale viene tagliato e usato per dare assenso alla sottoscrizione del nuovo contratto.

L’utente resterà ignaro di tutto fino a quando dopo qualche mese non riceverà a casa la nuova bolletta dal nuovo fornitore. Bisogna stare molto attenti quando si danno dati personali presenti in bolletta agli operatori a telefono perché spesso questi vengono usati per effettuare truffe come questa del sì.

Chi è caduto nella trappola, deve subito inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno all’azienda erogatrice del servizio per disconoscere il contratto. Per dimostrare che si è vittime di una truffa è necessario muoversi per vie legali.