Skip to main content

Aggressione al magistrato Antimafia, boss senza scampo

 

Marcianise. Si chiude la vicende delle minacce del capoclan Salvatore Belforte al pm Luigi Landolfi. La sesta Sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna a sette mesi di reclusione per il boss, ergastolano per gli omicidi della faida.

Diventa dunque definitiva la condanna per oltraggio a magistrato d’udienza e lesioni ai danni di un poliziotto per i fatti del 2017. Il boss, detenuto allora nel carcere di Secondigliano, prima che gli venisse revocato il programma di protezione (per un breve tempo fu collaboratore di giustizia) aggredì il pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Luigi Landolfi, nel corso di un interrogatorio avvenuto nel carcere di Torino. Belforte tentò di colpire il magistrato con una stampella e ferì il poliziotto che subito evitò l’aggressione ai danni del pm.

All’ex padrino, sulla sedia a rotelle per problemi di deambulazione, è stato revocato il programma di protezione anche perché non avrebbe detto la verità su alcuni delitti di camorra come nel caso di lupara bianca di Angela Gentile, l’amante di suo fratello Domenico Belforte, scomparsa nel nulla da Caserta quando aveva appena 31 anni, nel 1993.

Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!