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Morti sul lavoro, operai casertani in piazza

Caserta. Anche a Caserta, come in tutta Italia, si è tenuto il presidio di Cgil e Uil al grido di “Basta morti sul lavoro”, dopo quanto avvenuto a Firenze al cantiere dell’Esselunga. I due sindacati, guidati dai segretari confederali provinciali Sonia Oliviero (Cgil) e Pietro Pettrone (Uil), hanno tenuto un sit-in davanti alla prefettura di Caserta, nell’ambito di una giornata che vede anche lo sciopero di due ore di metalmeccanici ed edili, con l’obiettivo di chiedere al Governo “un’azione di controllo e prevenzione sul territorio che introduca un sistema di premialità per le aziende virtuose e che dia responsabilità alle aziende committenti di tutto il processo degli appalti, eliminando il ricatto dei salari bassi e della perdita del lavoro”.

I sindacati hanno presentato al prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo un documento in cui ricordano come la provincia di Caserta “ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo in termini di infortuni e di morti”. Nel mirino il sistema della liberalizzazione dei subappalti, con la rivendicazione di una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro. In piazza anche i rappresentanti delle sigle sindacali di categoria degli edili Fillea-Cgil e Feneal-Uil e dei metalmeccanici Fiom-Cgil e Uilm. Per la Oliviero, “la strage quotidiana di vite perse sui luoghi di lavoro è una tragedia che riguarda tutte e tutti, ma parla soprattutto al Governo, che non può limitarsi alla commiserazione, senza un’assunzione di responsabilità rispetto ai tagli fatti in termini di salute e sicurezza, e davanti all’insufficienza degli organici di ispettori che si occupano del controllo e della prevenzione sul territorio. Va rivisto il sistema del subappalto a cascata, che consente alle imprese di precarizzare lavoro e salari.

Un lavoro sicuro e adeguatamente retribuito, con le necessarie agibilità per i delegati della sicurezza, il ripristino della parità di trattamento negli appalti pubblici e privati con l’attribuzione di responsabilità all’impresa committente, sono azioni necessarie. La formazione e la prevenzione devono diventare lo strumento necessario ad evitare queste stragi. Questo Governo – conclude la segretaria generale di Cgil Caserta – deve aprire un dialogo serio con le organizzazioni sindacali”.

Pettrone, Coordinatore Territoriale della Uil di Caserta, spiega che “mai più morti sul lavoro non deve essere solo uno slogan. E’ il momento che il Governo, le imprese e le loro associazioni di rappresentanza si assumano le responsabilità: massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non una fatalità.

Le vittime del crollo di Firenze ma anche la morte avvenuta in un cantiere di Afragola, rappresentano una tragedia insopportabile. Sono omicidi sul lavoro; e per dare risposte più adeguate è da tempo che come UIL abbiamo lanciato la procura speciale, così come succede per le mafie. Non bastano gli ispettori, serve diffondere una cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e questo lo possiamo fare insieme sindacati e associazioni datoriali. Anche l’età per certi lavori va cambiata, non si può salire su di un’impalcatura a più di sessant’anni. E le pensioni per alcune tipologie di lavoro vanno riviste” conclude Pettrone