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Agricoltori in rivolta, protesta va avanti: “Ecco i settori in ginocchio”

SANTA MARIA CAPUA VETERE. “Siamo allo stremo, la politica si assuma le proprie responsabilità”. È quanto afferma dal presidio degli agricoltori a Santa Maria Capua Vetere  Adriano Noviello, presidente dell’associazione di tutela allevamento bufala mediterranea e componente il direttivo di Altragricoltura. Noviello, che da due anni guida anche l’altra mobilitazione del mondo agricolo soprattutto casertano, riguardante il problema della brucellosi negli allenamenti bufalini, spiega che “a protestare è il comparto al completo: allevatori, ortofrutta, sericoltura e arboricoltura”.

“Una grande prova di forza – dice – per lanciare un messaggio chiaro, vogliamo un tavolo che possa accogliere le istanze degli agricoltori; per questo siamo in collegamento con gli altri presidi, per un documento unico da presentare a tutte le prefetture d’Italia. La politica deve assumersi le proprie responsabilità, non si deve nascondere dietro alle leggi di Bruxelles, perché c’è tanta responsabilità dei governi che si sono succeduti in questi decenni e della politica nazionale”.

Gianni Fabbris, presidente di Altragricoltura e altro leader della protesta, ringrazia “i tanti giovani agricoltori che qui come altrove stanno scendendo in campo. Con loro, la loro determinazione, la loro voglia di futuro, si riapre la speranza per un futuro degno. Ora la politica – aggiunge – sa che la crisi non è una esagerazione di qualche frangia minoritaria ma, al contrario, irrompe nella politica e nella società senza poter essere più nascosta come per decenni il blocco delle Organizzazioni Professionali politicizzate e strumentalizzate, Coldiretti in testa, insieme a Cia, Confagricoltura e Copagri, hanno tentato inutilmente di fare. Puerile e ridicolo il tentativo di Coldiretti di questi giorni di scendere in agitazione contro l’Europa, dopo aver partecipato a tutti i tavoli e condiviso tutte le decisioni assunte proprio in Europa e con i diversi governi nazionali”.