NAZIONALE – Oltre all’influenza che quest’anno sembra colpire di più e in modo anche più aggressivo, c’è una nuova condizione che sta interessando tantissime persone: un raffreddore persistente che dura da diverse settimane. Naso che cola, congestione nasale, starnuti, mal di testa che vanno avanti per tanti giorni, anche oltre le 4 settimane.
Una ricerca condotta nel Regno Unito l’ha ribattezzato Long cold. Anche questa potrebbe essere un’eredità della pandemia o più in generale un’evoluzione delle infezioni respiratorie. Ma cosa dobbiamo fare e come si cura?
Il Professor Roberto Albera ha rilasciato delle dichiarazioni alla Repubblica dove ha detto che: “Si può avere la sensazione che non passi mai, ma in realtà dovrebbe essere evidente una ciclicità dei sintomi, con un netto miglioramento seguito da un peggioramento della congestione, del naso che cola e dei sensi ovattati, dovuti a un minor spazio per il passaggio dell’aria nelle cavità nasali piene di muco”.
“In caso di infezione lieve, per quanta riguarda il raffreddore c’è giusto un “consumo” di fazzoletti ma nulla di più, invece in alcune condizioni più complicate si possono usare degli antinfiammatori, così come possono essere molto efficaci anche i decongestionanti”.
Inoltre aggiunge il Dottor Albera: “Ma per il raffreddore acuto gli spray sono molto validi e possono dare sollievo. I lavaggi nasali possono aiutare a ridurre la carica batterica, ma non aiutano con i sintomi. Invece in caso di muco denso, dolore ai seni paranasali, o sintomi continuativi senza alcun tipo di miglioramento che perdurano da più di due settimane, è bene rivolgersi al proprio medico per valutare la situazione e iniziare la cura antibiotica in caso d’infezione batterica”.