NAZIONALE – L’Inps ha reso noto l’importo della prima rata dell’assegno di inclusione che sarà erogata a gennaio a tutti coloro che hanno fatto domanda entro lo scorso 7 gennaio. Loro, parliamo di circa 500mila nuclei familiari, a partire dal 26 gennaio possono recarsi in Poste a ritirare la carta acquisti con su caricato l’importo del primo mese: ben 635 euro di media. Un valore che se paragonato a quello del reddito di cittadinanza andato in soffitta, non è poi così distante ma anzi è anche di circa 100 euro più alto rispetto al reddito erogato nel 2023.
Gli importi massimi possono raggiungere anche i 1.100-1.150 euro per le famiglie con persone gravemente disabili. Con il Reddito di cittadinanza, invece, spettavano al massimo 1.050 euro, 1.100 euro in presenza di disabili gravi. Quindi in pratica il nuovo assegno di inclusione che sostituisce il reddito di cittadinanza paga addirittura in più rispetto alla precedente misura. Per questo primo mese saranno circa 500mila le famiglie a usufruire. Un numero basso visto che secondo quanto stimato dalla riforma dei sostegni al reddito, infatti, a soddisfare i requisiti per l’accesso al nuovo Assegno di inclusione sono circa 737 mila famiglie.
Ma per recuperare c’è tempo. Servirà attendere almeno la fine del mese per capire il numero preciso di persone che hanno diritto all’assegno di inclusione con in arrivo i dati aggiornati di coloro che hanno fatto richiesta tramite Caf e patronati.
Il 90% dei percettori del nuovo assegno è colui che già prendeva il reddito di cittadinanza. Le domande per l’Adi arrivano soprattutto dalle regioni che accoglievano il maggior numero di beneficiari del Reddito di cittadinanza, quindi Campania, Sicilia, Lazio e Lombardia
Per ottenere l’Assegno di inclusione è necessario un Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, sotto i 9.360 euro. Chi supererà i controlli avrà i pagamenti direttamente sulla card di Poste Italiane.