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Muore in carcere, aperta inchiesta: rimasto 2 ore in infermeria per febbre. Salma sequestrata

CASAL DI PRINCIPE/SANTA MARIA CAPUA VETERE. Avviata un’inchiesta sulla morte di Nicola Baldascino, il 46enne di Casal di Principe, recluso nel braccio Tamigi del carcere di Santa Maria Capua Vetere benchè in dialisi. Secondo quanto emerso è rimasto due ore in infermeria, prima del decesso avvenuto dunque nella casa circondariale.

La salma è stata sequestrata, così come la cartella clinica acquisita dalla Procura che ha così bloccato i funerali.

La testimonianza

“Ancora un morto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Il diritto alla salute all’art. 32 della Costituzione, sancito come diritto fondamentale, prevale sugli altri diritti, compreso quello della sicurezza, perché è il diritto alla vita. Il detenuto frequentava tre volte a settimana il centro dialisi, ma ieri mattina poiché aveva la febbre, non è uscito per effettuare la dialisi. È stato due ore nell’infermeria del carcere, dove è stato monitorato dalle figure professionali presenti. Era un dializzato cronico”.

Così Samuele Ciambriello, garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, sulla morte avvenuta oggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere di un detenuto 46enne, ristretto nel reparto Tamigi in Alta Sicurezza. “Lunedì – aggiunge Ciambriello – sarò presente al carcere di Santa Maria Capua Vetere per effettuare una visita ed ascoltare i detenuti di quel carcere”.