NAZIONALE – Nuovo anno nuovi prezzi. Brutte notizie per gli utenti proprietari di utenze telefoniche sia in linea fissa che mobile. Tutte le principali compagnie operanti in Italia tra dicembre e gennaio stanno modificando i contratti con nuove tariffe riviste al rialzo. Vediamo chi e come fare per difendersi.
Iniziamo da Tim che a dicembre ha aumentato varie offerte di rete fissa con rincari che vanno da 1,99 a 5,40 euro al mese. A gennaio invece aumenterà soltanto il costo della fattura cartacea che passerà da 3,90 a 4,95 euro. Wind Tre dal 1° gennaio ha aumentato di circa 2 euro al mese alcune offerte. A marzo poi più 2 euro al mese per alcune offerte di rete fissa.
Vodafone dal 13 gennaio rincarerà di circa 2 euro su alcune offerte ma alcuni aumenti ci sono già stati a metà dicembre. Non esente dagli aumenti anche PosteMobile che da gennaio aumenta Casa Web portandolo da 19,90 a 22,90 euro al mese. Ma il record spetterà a Fastweb che dal 1° gennaio ha aumentato le tariffe per alcuni clienti di rete fissa fino a +4,49 euro al mese.
Ma come mai questi rincari? Ufficialmente per adeguarsi al costo della vita colpito dall’inflazione. In realtà le aziende sono sul lastrico con ricavi al minimo storico. Per questo la scelta di optare per aumenti e tentare di aumentare i guadagni.
Ciò che l’utente può fare è recedere dal contratto entro 30 giorni dalla comunicazione. A dirlo è la legge. Dal momento in cui arriva un sms o una email che comunica la modifica unilaterale del contratto con le nuove tariffe, abbiamo 30 giorni di tempo per recedere gratuitamente senza penali. Le cose da fare sono due: o chiudiamo la linea definitivamente o passiamo ad altro gestore. Entrambe le soluzioni sono a costo zero.