VILLA LITERNO. Sono 17 le persone condannate anche in Appello nel processo sulla gang dello spaccio che acquistava droga coi soldi del Reddito di Cittadinanza.
La prima sentenza del 2022
Al termine del processo, celebrato con rito abbreviato il gup Farina inflisse 5 anni e 4 mesi al ras Vincenzo Chiarolanza detto Ultimo e Alessandro Fontanarosa; 4 anni e 2 mesi a Brunella Garzillo; 3 anni e 6 mesi per Giuseppe Potenza; 3 anni di reclusione a Giuseppe Russo; 2 anni e 10 mesi a Luigi Elia, Tobia Di Fusco, Michela Chiaramonte; 1 anno ed 8 mesi per Veronica Parente; 3 anni e 4 mesi a Tullio Tammaro; 1 anno e 4 mesi per Gaetano Pedana; 2 anni e 8 mesi per Aniello Puca; 2 anni di reclusione per Salvatore Folmi, Raffaele Tamburrino, Paola Savanelli, Janiba Jamale, Nicola Chiarolanza; 1 anno e 4 mesi per Pasquale Tavoletta, e Tammaro Dell’Aversano.
L’Appello di queste ore
In queste ore è stata emessa la sentenza di secondo grado. Pene riformulate dai giudici della Corte di Appello che hanno inflitto 5 anni ad Alessandro Fontanarosa, 3 anni e 10 mesi a Brunella Garzillo, 3 anni e 2 mesi a Giuseppe Potenza, 3 anni a Tammaro Tullio, 2 anni e 8 mesi a Luigi Elia, 2 anni e 6 mesi a Michela Chiaramonte, 2 anni e 6 mesi a Giuseppe Russo, 2 anni e 6 mesi a Tobia Di Fusco, 2 anni e 4 mesi a Aniello Puca, un anno e 9 mesi a Salvatore Folmi, un anno e 6 mesi a Paola Savanelli, un anno e 6 mesi a Jamale Janiba, un anno e 6 mesi per Raffaele Tamburrino, un anno e 5 mesi a Tammaro Dell’Aversano, un anno e 5 mesi a Veronica Parente, un anno a Gaetano Pedana, un anno a Pasquale Tavoletta.
L’indagine
La droga veniva venduta anche di fronte alla sede del Comune di Villa Literno, e di fronte agli istituti scolastici di Castel Volturno e Aversa. E’ quanto sostengono gli inquirenti della Procura di Napoli che oggi hanno coordinato un maxi blitz dei carabinieri di Casal di Principe e di Villa Literno, circa 200 i militari impiegati, durante il quale sono state notificate 48 misure cautelari (26 in carcere, 10 ai domiciliari, 3 denunce, 3 divieti di dimora e 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria). Gli spacciatori, per reperirla e venderla, si facevano aiutare anche da alcuni autisti che li accompagnavano ad acquistarla (tra Caivano, Melito di Napoli, il Rione Traiano di Napoli e a Castel Volturno e anche a Casal di Principe) e anche a venderla nella zona circostante Villa Literno. Individuati i cosiddetti fornitori di zona che si occupavano di spacciare ciascuno a Sant’Antimo, Castel Volturno e Melito di Napoli.
Il maggior numero di cessioni è stato registrato a Castel Volturno, negli orari serali, e gli ordini arrivavano via telefono adoperando linguaggi criptici (Maria per la marijuana, Mario per l’hashish e “bubbazza” per la cocaina). Tra gli spacciatori arrestati figurano anche persone agli arresti domiciliari e sorvegliati speciali e numerosi sono stati gli arresti in flagranza durante le indagini e i sequestri di denaro e droga.