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Patenti e permessi di soggiorno, parla il personaggio chiave: ecco la sua verità

VILLA DI BRIANO/SAN CIPRIANO D’AVERSA. Sono partiti gli interrogatori per gli indagati coinvolti nell’indagine sui documenti contraffatti per ottenere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno o delle patenti di guida.

Particolarmente atteso l’interrogatorio del personaggio chiave, il 51enne sanciprianese Pietro Di Dona, finito in carcere. Nell’interrogatorio di garanzia Di Dona ha ammesso gli addebiti, confermando il proprio coinvolgimento nel giro di patenti e permessi, ma negando di essere il capo dell’organizzazione. Scagionata la sorella, intestataria della carta di credito che lui usava per l’affare.

L’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e realizzata dai Carabinieri della compagnia di Caserta, ha portato in carcere, su ordine del gip un 51enne di San Cipriano d’Aversa, ritenuto capo e promotore dell’associazione, e un 53enne di Napoli, sedicente ‘commercialista’ che si occupava di produrre la documentazione falsa per i permessi di soggiorno, mentre per altri cinque componenti dell’organizzazione criminale, è stato disposto l’obbligo di dimora nei comuni di residenza.

I carabinieri guidati hanno accertato almeno duecento casi di immigrati che hanno beneficiato dei documenti falsi, e stimato un giro di affari di circa 250mila euro, ma sono in corso ulteriori verifiche perché il sospetto è che il business messo in piedi dai due fosse molto più ampio.

La centrale del falso era in un appartamento di Villa di Briano, dove arrivavano gli immigrati da tutta Italia; c’è chi aveva bisogno dell’attestato di residenza, chi di una patente di guida, chi di un contratto di lavoro, e per ottenerlo era disposto a pagare tra i 1000 e i 2000 euro; ogni esigenza veniva soddisfatta dagli indagati, che erano in grado di falsificare tutto, compresi i sigilli pubblici da apporre sui documenti. A far scattare l’indagine, la denuncia del titolare di una scuola guida, che non faceva parte del giro illecito, e che era stato contattato dalla Motorizzazione per una pratica di rilascio di una patente ad un cittadino indiano, che recava il suo timbro; ma lui quel timbro non lo ha riconosciuto e ha denunciato tutto. I carabinieri hanno sequestrato 60 patenti di guida false sospendendo 140 pratiche di rilascio di permessi di soggiorno.

In carcere sono finiti Pietro Di Dona, di San Cipriano d’Aversa e Giuseppe Ciervo, di Napoli. La misura dell’obbligo di dimora è stata disposta nei confronti di Carmine Riccardo, di San Cipriano d’Aversa, Francesco Di Nardo di Giugliano, Vincenza Di Dona, di Napoli, Raffaele Salerno, di Pompei e Franca Lanza di Torre del Greco. I denunciati nel corso dell’indagine in totale sono stati oltre 200.